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Rossi c'è. Al Sachsenring correrà anche lui

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Ok dei medici di gara tedeschi, confortati dalla risonanza magnetica

Roberto Amaglio
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Di guardare il compagno-rivale Jorge Lorenzo vincere facile non ne poteva davvero più. Ma domenica per Valentino Rossi finirà l'esilio forzato dalle corse causato dalla spaventosa caduta del Mugello. Confortato dai test a Misano e a Brno, infatti, il Dottore ha deciso: al Sachsenring, ottavo appuntamento del motomondiale, ci sarà pure lui. Una decisione che, del resto, appariva scontata già martedì, quando il suo personale motorhome era partito da Tavullia verso le frontiere tedesche, evidentemente non per motivi turistici. Ora, incassato anche il semaforo verde della commissione medica di gara, il Dottore potrà finalmente rispolverare sulla griglia il suo famigerato numero 46. Obiettivi – Per quanto la guarigione lampo del Dottore faccia sognare i tifosi (sono passati solo 2 mesi dalla famigerata caduta del Mugello), Valentino Rossi in pista dovrà fare particolare attenzione, soprattutto nelle prime gare. Infatti domenica al Sachsenring sarà la prima volta che il pilota Yamaha tornerà a fare a sportellate con i propri rivali: una cosa sono i test su una pista deserta, dove le traiettorie le scegli e non ti vengono imposte da sorpassi o giochi di linee con gli avversari, un altro è dover lottare ogni metro per guadagnare o difendere una posizione, come presumibilmente accadrà durante il Gran Premio. In secondo luogo perché, comunque, il Mondiale è ormai saldo nelle mani di Jorge Lorenzo, il quale può gestire 52 punti su Pedrosa e ben 104 su Rossi. L'importante, quindi, è quello di riprendere confidenza con la R1: se poi da qui alla fine saltassero fuori anche un paio di lisciate vecchio stile al compagno spagnolo, tutto di guadagnato. Il primo a essere consapevole delle difficoltà del rientro è proprio il Dottore di Tavullia. "Sono davvero felice che i miei dottori mi abbiano dato l'ok per correre questo fine settimana - ha detto il pesarese -. Domani vedrò la commissione medica e avremo la decisione definitiva. Certamente sarà un rientro duro perché ho girato sulla R1 Superbike ma io conosco la mia M1 e girerò su una pista differente. Però mi mancavano troppo la moto, il team, e dunque voglio provare. Non vedo l'ora di rivedere tutti al paddock, ero stufo di starmene a casa".

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