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Pedofilia. Si dimette la vescova luterana Maria Jepsen

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Germania. Ha insabbiato le accuse su un frate protestante. La Jepsen è stata la prima donna a diventare vescovo

Michela Ravalico
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Chiesa cattolica romana, francescani, chiesa luterana. Qualunque ordine si metta sotto esame, non si ferma il terremoto riguardante i casi di pedofilia tra i religiosi, con tutte le conseguenze del caso. Oggi, infatti, si è dimessa ad Amburgo, in Germania, la vescova luterana Maria Jepsen, 65 anni. Accusata di non aver reagito con sufficiente energia alle accuse di pedofilia rivolte ad un pastore protestante (in pratica ha cercato di insabbiare le accuse), la Jepsen è stata la prima donna a essere stata eletta vescovo nella Chiesa luterana tedesca. Un semplice caso che però fotografa la situazione di agitazione che sta attraversando le chiese di tutto il mondo. Restando in Germania, infatti, l'ultima notizia choc in tema di pedofilia era datata 17 marzo 2010, quando venne alla luce che due frati francescani tedeschi, nella Bassa Sassonia, organizzarono negli anni '70 un gioco di spogliarello insieme ad adolescenti. Uno dei due francescani ha rivelato all'emittente Norddeutscher Rundfunk che insieme al confratello e a diversi ragazzi eseguiva il gioco del cosiddetto «Klamotten-Knobel», in cui giocando a dadi chi otteneva il numero maggiore doveva ubriacarsi, spogliarsi o baciare gli altri sulla guancia e sul petto.

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