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La doppia vita dei preti gay nella Capitale

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Uomini in abito talare di giorno, perfettamente integrati negli ambienti omosessuali di notte

Eleonora Crisafulli
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E' destinata a far discutere l'inchiesta sui preti omosessuali della Capitale. Di giorno uomini di Chiesa che predicano gli insegnamenti del Signore in abito talare, di notte uomini "perfettamente integrati" negli ambienti gay. Sono questi i sacerdoti dalla doppia vita immortalati dal settimanale Panorama. Le loro notti brave sono documentate con tanto di video rubati durante le feste dei locali romani. La telecamera nascosta riprende incontri equivoci, un rapporto sessuale con un partner casuale e una condotta di vita che nulla ha a che vedere con l'obbligo della castità e, più in generale, con l'orientamento della Chiesa sull'omosessualità. L'inchiesta si sofferma in particolare su tre personaggi, tre preti che frequentano con disinvoltura escort, chat e locali, e rivelano la loro doppia "identità" al giornalista e al suo "complice " gay, ignari dell'obiettivo che li riprende. Non è stupito, Aurelio Mancuso, ex presidente di Arcigay. Che tanti sacerdoti siano omosessuali e cerchino sesso, anche a pagamento, con altri uomini "non è una novità. Anch'io, una quindicina di anni fa, ho avuto una storia con un monsignore. Nella comunità si sa da sempre, è molto consueto che sacerdoti frequentino i luoghi di ritrovo degli omosessuali, come saune, bar, discoteche. Posti dove comunque non si va solo per fare sesso, ma anche per conoscere persone. E per entrare magari hanno fatto la tessera di Arcigay".

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