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Bossi: "Irpef e Iva ai Comuni". Calderoli: "Una sciocchezza"

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Alla festa di Soncino il leader del Carroccio rassicura i "fratelli padani" sul federalismo. Pd e Idv protestano. E il ministro leghista rettifica: "I tributi saranno appannaggio delle Regioni"

Eleonora Crisafulli
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Mentre l'aula della Camera esamina il testo sulla manovra, in materia economica, arriva dal Senatùr una nuova proposta sul federalismo fiscale.  "La Lega ha già portato a casa 15 miliardi per i Comuni, ma bisogna trovare l'accordo con Tremonti e vedrete che ce la farò. Potrebbero girare nelle casse dei nostri Comuni l'Irpef e anche l'Iva, anche se in questo caso la situazione è più difficile". Umberto Bossi ha annunciato il suo piano ieri sera alla festa della Lega Nord di Soncino (Cremona), in una convinta dichiarazione di intenti: "Questo - ha aggiunto - è l'obiettivo di questa estate: il federalismo fiscale, non vado nemmeno in ferie se non chiudo la partita e sapete che io sono un uomo di parola: piano piano porteremo a casa quello che si può. Tranquilli fratelli padani: il federalismo è alle porte". D'altra parte il leader del Carroccio è convinto che la Lega  e la componente del Pdl fedele a Silvio Berlusconi insieme siano sufficienti per l'approvazione del federalismo. "La Lega e Berlusconi - ha detto durante l'inaugurazione di una nuova sede del partito - sono quasi tutti i voti del Parlamento". Insomma "lo portiamo a casa il federalismo, perché sono tanti partiti che vogliono dare il federalismo e partecipare alla partita. Poi Berlusconi non farà mancare i voti necessari". Tutta una sciocchezza - Nel pomeriggio però la Lega frena e arriva la smentita sulle parole del Senatùr. Nient'altro che un equivoco. Qualche dichiarazione mal riportata dalla stampa locale ed ecco che è scoppiato il caso. "La solita tempesta in un bicchiere d'acqua - scrive Roberto Calderoli in una nota - Poco fa, chiacchierando con Umberto Bossi, abbiamo riso insieme della sciocchezza sul federalismo fiscale riportata oggi da un quotidiano locale, e ripresa poi dalle agenzie di stampa, secondo cui, l'Irpef e l'Iva sarebbero state destinate ai Comuni, quando invece, nel nostro progetto, questi tributi saranno parzialmente ad appannaggio delle Regioni". Il ministro per la Semplificazione normativa e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, precisa che "i tributi destinati ai Comuni saranno quelli relativi agli immobili, con l'esclusione della prima casa, come già anticipato dal ministro Tremonti nella sua relazione al Parlamento". Dr Jekyll e Mr Hyde in salsa padana - Non si fanno attendere le reazioni dell'opposizione. Per il segretrario del Pdci Diliberto, "la Lega continua a fare propaganda sulla pelle dei cittadini" e Bossi "continua a bleffare: a Nord promette una cosa, a Roma ne vota un'altra totalmente differente. Una specie di dottor Jekyll e mister Hyde in salsa padana". Di Pietro definisce la proposta di Bossi "senza senso e senza logica". Se Iva e Irpef andassero nelle casse dei Comuni, "allo Stato rimarrebbero i debiti, e a quel punto si potrebbero sanare solo stampando carta moneta in tipografie clandestine", ironizza. Non solo. L'affermazione del Senatùr dimostrerebbe la "totale incapacità e impreprazione tecnica, oltre all'inopportunità che questo governo resti in carica. Insomma: più che una boutade, è una putt...". Anche per il presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, "non è possibile che un leader politico come Bossi non sappia che la sua proposta è impraticabile e che le scelte del governo, di cui Bossi fa parte, vanno in tutt'altra direzione da quella da lui indicata. La provocazione bossiana dimostra ancora di più che l'esecutivo Berlusconi non esiste più. Le affermazioni del capo della Lega sembrano già propaganda da campagna elettorale più che responsabili dichiarazioni di un ministro. E questa irresponsabilità conferma che il nostro Paese è senza governo".

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