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Caccia alla "Particella di Dio"

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È chiamato anche il bosone di Higgs. La gara tra Europa e Usa è più che mai aperta

Tatiana Necchi
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La famosa “particella di Dio”, ossia il bosone di Higgs grazie al quale esiste la massa, è più piccola del previsto e quindi trovarla sarà un'impresa molto complicata. Questo è ciò che è emerso a Parigi nella Conferenza Internazionale sulla Fisica delle Alte Energie che ha riunito oltre mille fisici di 51 Paesi. «I dati mostrano che si è ristretta la finestra dove andare a cercare il bosone» ha commentato Umberto Dosselli, vicepresidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). E così la gara tra Europa, con il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, e Usa, con l'acceleratore americano Tevatron, del Fermilab, è più che mai aperta. Ma sono stati proprio i fisici del Fermilab ad annunciare a Parigi i risultati delle ricerche sul bosone di Higgs. Fino a ieri si pensava che la finestra in cui cercare la particella fosse molto più ampia, compresa tra 114 e 185 miliardi di elettronvolt (GeV). Ma con gli esperimenti del Fermilab è stato dimostrato che la finestra è molto più stretta: è compresa  fra 158 e 175 GeV.

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