Caliendo, Fini sceglie l'astensione. Maroni: se sarà sfiducia, si vota
Il ministro replica alla decisione dei deputati di Futuro e Libertà di allearsi con Udc, Api e Mpa sul voto di sfiducia al sottosegretario
La decisione ferale è stata presa. Fini e i finiani si asterranno sulla mozione di sfiducia a Caliendo. E con loro anche i deputati di Udc, Api e Mpa. Traducendo le sigle in nomi i compagni di partito di Casini, Rutelli e Lombardo si asterranno, andando a costituire un blocco in Parlamento di circa 80-90 persone che si frappone tra Pdl-Lega e Pd-Idv. E le elezioni anticipate, a questo punto, si fanno più probabili. Il ministro degli Interni Roberto Maroni, interpellato dai cronisti al Senato poco prima della seduta pomeridiana che ha all'ordine del giorno l'esame del ddl con il Codice antimafia, ha dichiarato "Se il governo sarà sfiduciato non ci sono alternative al voto anticipato: con la novità, per l'Italia, che si voterà a ottobre o a novembre, ma cambia poco". Rincarano la dose altri due compagni di partito, i capogruppi leghisti Federico Bricolo e Marco Reguzzoni. "Prendiamo atto della scelta dei finiani di consultarsi e votare con una parte dell'opposizione. Ognuno è libero di fare quel che crede, assumendosene chiaramente la responsabilità. Però se qualcuno pensa in futuro di bloccare con manovre da palazzo l'azione del Governo e le riforme si sbaglia di grosso. Non permetteremo ribaltoni, governi tecnici o di larghe intese ". E' nato il terzo polo (o è rinata la Dc?) - Tutti negano, ma i fatti parlano da soli. Con il blocco di astensionisti composto da Fli-Udc-Api e Mpa sulla mozione di sfiducia a Caliendo si è costituito un terzo blocco in Parlamento oltre a quello di Pdl-Lega e Pd-Idv. "Non c'è nessun terzo polo, nel sistema bipolare il terzo polo non esiste - spiega il finiano Bocchino- È come giocare a tennis e sedersi sulla rete". "Un terzo polo?" Il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, non vuole chiamarlo così e al termine della riunione sulla mozione di sfiducia a Caliendo tra Udc, Fli, Api e Mpa osserva: "Oggi nasce un'area di responsabilità che speriamo vada oltre il caso Caliendo e continui anche su altre questioni". Anche il rutelliano Pino Pisicchio si schermisce. "Valutiamo positivamente questo incontro. Sappiamo che 'Futuro e liberta” fa parte della maggioranza mentre noi siamo all'opposizione. Tuttavia, in una dialettica parlamentare, è normale guardarsi in faccia e dialogare senza scambi o situazioni di equivoco. E aggiunge "Per noi l'astensione ha un significato politico forte. Si va a cogliere un'area di responsabilità istituzionale che è comune, ma è un po' presto per parlare di terzo Polo". La minaccia di Berlusconi: al primo incidente andiamo al voto - "Niente vacanze quest'anno, devo riorganizzare il Pdl", aveva promesso Silvio Berlusconi. Infatti il premier resterà a Roma a lavorare. Ma l'obiettivo è cambiato: ora bisogna organizzare la campagna elettorale. Sì, perché il Cavaliere non ne vuole sapere di farsi "fregare" da Fini e dai centristi. E allora è pronto a giocarsi la carta più pesante: quella delle elezioni anticipate. "A Fini non interessa arrivare al voto, per ora ha solo l'1,5% dei consensi" ha spiegato Berlusconi ai suoi durante la cena di lunedì sera con i senatori alla Terrazza Caffarelli. E in effetti, stando alle analisi politiche della maggior parte degli opinionisti, ciò che più teme ora il presidente della Camera sono proprio le elezioni anticipate. Il neo movimento Futuro e Libertà non è abbastanza forte per affrontare una battaglia elettorale. Ne uscirebbe con le ossa rotte. E questo il premier lo sa. Ma le insidie sono tante. E le decisioni, a conti fatti, saranno prese da domani sera in avanti, dopo il voto sulla sfiducia a Caliendo.