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Fini, la procura di Roma indaga sulla casa a Montecarlo

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Dopo la denuncia di due esponenti de "La Destra", è stato aperto un fascicolo. L'ipotesi di reato è truffa aggravata. Fini dice: "Ben vengano le indagini"

Tatiana Necchi
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La Procura di Roma è al lavoro. Tutto è nato dopo lo vicenda dell'appartamento di Montecarlo lasciato in donazione ad Alleanza Nazionale dalla contessa Anna Maria Colleoni, in seguito venduto ad una società off shore, e dove oggi vive il fratello di Elisabetta, Giancarlo Tulliani, la compagna del presidente della Camera Gianfranco Fini. La denuncia - Così la Procura capitolina ha aperto un fascicolo d'inchiesta, rispetto alla cessione poco chiare dell'immobile, per truffa aggravata. Il fascicolo è stato affidato al procuratore aggiunto Pier Filippo Lariani. L'avvio degli accertamenti, si spiega a piazzale Clodio, è un "atto dovuto" dopo la presentazione di una denuncia presentata lo scorso 30 luglio da due esponenti locali del gruppo "La Destra". In una nota della formazione guidata da Francesco Storace si riferiva che la segnalazione era stata fatta dal consigliere regionale Roberto Buonasorte e dal consigliere comunale di Monterotondo, l'avvocato Marco Di Andrea. Niente scudo per Fini - Uno dei primi passaggi degli investigatori sarà quello di acquisire i documenti rispetto al passaggio di proprietà dell'immobile e alle persone fisiche e giuridiche coinvolte. Le verifiche saranno seguite dal procuratore e affidate agli uomini della Guardia di finanza. Nel caso in cui Fini venisse coinvolto nell'indagine aperta dalla Procura di Roma, il suo percorso giudiziario seguirebbe la via ordinaria, senza scudi processuali, anche perchè i presunti reati sarebbero stati commessi non certo nel suo ruolo di terza carica dello Stato. La querela al Giornale - Nei giorni scorsi il Presidente della Camera, dopo il silenzio, aveva attaccato e querelato "Il Giornale" per diffamazione circa le notizie diffuse tanto che il direttore Vittorio Feltri gli aveva risposto: "Ha annunciato che vuole querelarci? Quereli pure. Ride bene chi ride ultimo".  E in un comunicato si diceva: "Il presidente Fini non è titolare dell'appartamento, e non sono a lui riconducibili le società che hanno acquistato l'immobile. Del pari è falsa la notizia relativa alla cifra versata quale corrispettivo. Sarà l'autorità giudiziaria ad acclarare la totale infondatezza di quanto divulgato e ad accertare la condotta diffamatoria". La risposta del Presidente della Camera - Gianfranco Fini, in merito all'inchiesta sul patrimonio di Alleanza Nazionale dice: «Ben vengano le indagini su tutto ciò che concerne il patrimonio di An, anche se la denunzia proviene da un avversari politici». La difesa di Casini - Per il leader dell'Udc, Casini, le notizie che interessano Fini in questi giorni sulla presunta cessione irregolare della casa di Montecarlo al fratello della sua compagna, sono frutto di una campagna intimidatori. "Non mi piace lo squadrismo intimidatorio nei confronti del Presidente della Camera. Se uno è un delinquente, lo è sempre. Una persona non è delinquente se fa una scelta oppure santa se ne fa un'altra" ha detto Casini commentando la notizia dell'apertura di un fascicolo. Gaucci a Panorama sul Superenalotto - "Elisabetta Tulliani non aveva nè proprietà nè redditi, le ho dato tutto, sia a lei che alla famiglia". Così l'ex patron del Perugia Luciano Gaucci, intervistato dal settimanale Panorama a Santo Domingo, dà la sua versione dei fatti sulla guerra di beni in corso con la ex fidanzata. La Tulliani, interpellata sulla provenienza di alcuni suoi beni, ha detto che sarebbero stati frutto di una vincita all'Enalotto. Soldi che poi lei avrebbe prestato all'ex Gaucci. Ma la versione di lui è esattamente l'opposto. "La schedina l'ho compilata e l'ho giocata io - racconta Gaucci a Panorama - ho vinto 2 miliardi e 400 milioni di lire e siccome sono generoso ed ero perso d'amore le ho regalato la metà".

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