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Torna Fidel Castro: "Rischio di guerra nucleare, Obama la impedisca"

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Il leader maximo convoca il parlamento cubano per annunciare il prossimo conflitto in Medio Oriente su istigazione di Washington

Paolo Franzoso
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È tornato il Leader Maximo. Venerdì prossimo, il 13 agosto, festeggerà i suoi 84 anni. Fidel Castro dopo aver passato la guida a suo fratello Raul quattro anni fa, il 31 luglio 2006, quando versava in cattive condizioni di salute, riappare davanti al Parlamento, in una seduta straordinaria convocata da lui stesso e trasmessa in pompa magna in diretta Tv. Castro abbandona il camice da pensionato e rindossa la tradizionale camicia militare verde oliva. Non si è ancora ripreso del tutto dalla malattia, il padre della rivoluzione cubana. Adesso, il primo segretario del partito comunista, che arriva sorretto da un accompagnatore, parla di fronte ai deputati, ma il suo palco è molto più ampio, per mettere in guardia il mondo dell'imminenza di un conflitto nucleare in Medio Oriente su istigazione di Washington: “Un uomo dovrà prendere la decisione da solo: il presidente degli Stati Uniti. Sicuramente, per le tante cose che ha da fare, lui non se ne è ancora reso conto”. Per questo, dice Fidel, se Obama "darà l'ordine per un attacco" nucleare "avrà condannato alla morte istantanea milioni di persone" e lo stesso avverrà se gli Stati Uniti attaccheranno Iran o Corea del Nord  e "crollerà immediatamente l'ordine attuale del pianeta".

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