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Bocchino: "Cambiare i coordinatori". Replica Pdl: "Non si danno consigli in casa d'altri"

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Il capogruppo dei finiani chiede le dimissioni di La Russa, Bondi e Verdini per riallacciare i rapporti. "Bene Berlusconi sui 4 punti"

Paolo Franzoso
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La rottura Berlusconi-Fini per Italo Bocchino non è definitiva. Per ricucire si deve ripartire dall'ultima proposta del presidente della Camera: il riassetto completo del partito, che “renderebbe più facile il dialogo con Futuro e Libertà, dice Bocchino, anche se “non sappiamo se Berlusconi riuscirà a far dimettere Verdini, La Russa e Bondi”. Il capogruppo dei finiani si chiede se “i colonnelli e i falchi consentiranno al premier questa bella mossa”. Sullo scenario politico, Bocchino assicura che Fli non si alleerà con la sinistra e giudica “estremamente positivo” il fatto che il governo si presenti “al parlamento per chiedere la fiducia su un programma per la seconda metà della legislatura” perché è una mossa che “va incontro, seppur tardivamente, alla richiesta di Gianfranco Fini”. Sui quattro punti che Berlusconi intende enunciare agli onorevoli è pronta a convergere la compagine finiana “perché fanno parte di quel patto elettorale” stipulato con gli italiani Replica Pdl: provocazioni – Non va giù in via dell'Umiltà che qualcuno esterno si intrometta sui fatti interni del partito. Uno dei tre coordinatori, Sandro Bondi, attacca: «Ciò che solitamente afferma Bocchino ha il sapore della provocazione, come conferma anche la sua ultima dichiarazione. Ho comunque sempre pensato e detto che se la mia persona fosse stata d'ostacolo ad una ricomposizione mi sarei immediatamente fatto da parte, così come gli altri coordinatori hanno più volte dichiarato. Del resto la nomina di Bocchino a capogruppo di Fli non può certamente essere letta come la volontà di instaurare un clima sereno di confronto. Per tutto ciò non sarò certamente io a frappormi, così come gli amici Verdini e La Russa, ad un ulteriore rinnovamento del partito quando sarà il momento». Anche Margherita Boniver, deputato del Pdl e presidente del Comitato Schengen, non risparmia accuse al finiano di ferro: «Incredibili le dichiarazioni di Bocchino che suggerisce in modo perfido ulteriori 'mozioni di sfiducia' nei confronti di politici di un partito al quale lui non appartiene più». Sulla stessa linea d'odnda il commento del vice presidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli: «Non so se Bocchino se n'è accorto, altrimenti glielo diciamo noi, ma lui sta dando suggerimenti in casa d'altri. Cosa che non solo non è apprezzata, ma che rischia di approfondire il solco tra il Pdl e il nuovo gruppo finiano».

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