15 milioni di disoccupati in America? Colpa dei sussidi di Obama
Secondo gli economisti il tasso dei senza lavoro sarebbe del 6,8% se non ci fossero gli incentivi a starsene a casa
La disoccupazione è alta, ma le aziende faticano a riempire le posizioni vuote. Il sogno americano lascia spazio al paradosso made in US. Washington affronta un tasso di disoccupazione del 9,5%, con 15 milioni di cittadini senza lavoro, mentre nei quattro angoli del paese società e imprenditori aspettano di ricevere domande di lavoro. Tutto vero? Sembra di sì, scrive il Wall Street Journal. Com'è possibile? A causa di diversi fattori, spiegano gli economisti. Innanzitutto, sembra che la pigrizia degli americani abbia il sopravvento. E sì, con estensione dei sussidi di disoccupazione a 99 settimane (quasi due anni) è più comodo restare a casa e incassare l'assegno piuttosto che cercarsi un lavoro: un esercito di bamboccioni. La Federal Reserve ha ammesso che senza sostegni economici statali la percentuale di disoccupazione scenderebbe di 0,4-1,7 punti. Chi invece vorrebbe darsi daffare e sarebbe disposto a raggiungere mete lontane si ritrova la zavorra di un'abitazione che non vale ormai niente in seguito al crollo del mercato immobiliare e quindi migrare in un altro stato federale non è conveniente. Infine, però, il plotone dei senza lavoro non ha le qualifiche per aspirare alle posizioni aperte e nei casi di impieghi generici lo stipendio è considerato troppo basso. A conti fatti, se gli americani si muovessero e accettassero le proposte in corso, il tasso di disoccupazione sarebbe dello 6,8%. Lo dicono gli economisti.