Dannata speculazione. Da ottobre pure per la cioccolata si pagherà di più

Roberto Amaglio

Passi la benzina e i soliti ritocchi ad orologeria prima dell’esodo; pazienza per le batoste del grano che fanno impennare i prezzi di pasta e pane. Ma che la speculazioni di un magnate inglese possano provocare anche l’aumento del cioccolato e di tutti i dolci annessi è davvero un colpo basso per tutti i golosi. Gustarsi la sana e ghiottosa "dose" di glucosio giornaliera, infatti, protrebbe diventare estremamente dispendioso se andranno a buon fine le manovre speculative di Anthony Ward, uno dei principali trader globali sul cacao. Scommettendo sul rialzo dei prezzi del cacao, Ward ha accumulato Tramite la sua società di investimenti, la Armajaro, un tesoretto di scorte pari a circa il 7% della produzione globale: in pratica l’inglese ha tra le mani una quantità tale di ciocccolato da decidere le future evoluzioni delle valutazioni di mercato. Del resto le prime avvisaglie si sono già viste a Londra nel mese di luglio, quando il prezzo di una tonnellata di cacao è salita a 2.732 sterline, raggiungendo il picco massimo dal 1977. Tuttavia il vero momento della verità sarà a ottobre, quando si avranno le stime sulla produzione mondiale di cacao: se non saranno buone, Ward rischia di risultare l’ultima - e carissima - risorsa dei produttori di cioccolato per aggiudicarsi la materia prima. In quel caso gli amanti del dolce avranno due possibilità: o arrendersi e aprire il portafoglio, oppure abbandonare la seducente barretta cioccolatosa.