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Famiglia Cristiana all'attacco. "Basta fare politica per sistemare se stessi e le proprie pendenze"

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L'editoriale di Sciortino allude al caso Fini-Berlusconi. "Manca un'idea di bene comune e si finisce nel sottosviluppo morale"

Roberto Amaglio
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La scorsa settimana erano intervenuti a gamba tesa sul dibattito politico riguardante la questione etica. Ma anche in questi giorni i giornalisti di "Famiglia cristiana" hanno deciso di scendere in campo con il coltello tra i denti per stendere un nuovo editoriale in cui si striglia senza mezzi termini il panorama politico italiano. Basta interessi personali – Senza giri di parole, le prime parole del direttore del settimanale paolino sanno di tuoni prima della tempesta. "Un Paese maturo, che deve mirare allo sviluppo e alla pacifica convivenza dei cittadini, non può continuare con uomini che hanno scelto la politica per sistemare se stessi e le proprie pendenze. Mancano persone capaci di offrire alla nazione obiettivi condivisi. E condivisibili. Non esistono programmi di medio e lungo termine. Non emerge un'idea di bene comune, che permetta di superare divisioni e interessi di parte. Se non personali. Si propone un federalismo che sa di secessione. Senz'anima e solidarietà". Cinque righe per demolire la politica italiana e, parliamoci chiaro, l'operato del governo e dei suoi rappresentanti. Un affondo talmente deciso che sembra più un comunicato stampa di Rifondazione Comunista che non di Famiglia Cristiana. Ma l'ammonimento del settimanale si estende a tutta la società civile. "Alla radice di tanti mali e di tante povertà vi è il sottosviluppo morale. La politica, anzitutto, non svolge la funzione che dovrebbe competerle. Ma analoghe carenze si riscontrano nel mondo imprenditoriale, nella comunicazione e nella cultura. Persino nella società civile e nell'associazionismo. Siamo lontani dall'idea di Paolo VI, che concepiva la politica come una forma di carità verso la comunità, capace di aiutare tutti a crescere". Largo ai giovani – Una penna particolarmente pesante quelli dei giornalisti agli ordini del direttore Antonio Sciortino, il cui tono si placa solo quando si parla di speranze giovanili per il futuro. "Giovani politici cattolici cercansi. Da tempo Papa e vescovi hanno lanciato l'appello per invitare i credenti più impegnati a misurarsi con il destino della nazione. L'opinione pubblica, sebbene narcotizzata dalle Tv, è disgustata dallo spettacolo poco edificante che, quasi ogni giorno, ci viene offerto da una classe politica che litiga su tutto. Lontana dalla gente e impotente a risolvere i gravi problemi del Paese". Replica Pdl - Che l'editoriale sia indirizzato al governo lo testimonia la reazione di Gianfranco Rotondi, ministro per l'Attuazione del Programma di Governo. "Alcuni editorialisti di Famiglia Cristiana devono sempre dipingere un'emergenza diversa che giustifichi la loro militanza contro Berlusconi, reo, come la gran parte dei dc, di essere un cattolico non di sinistra".

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