Bce: la ripresa rallenta a causa della disoccupazione
Nel bollettino dell'istituzione economica si esortano riforme per risanare le finanze pubbliche. L'inflazione resterà bassa, non in Italia
L'economia europea dà segnali di crescita, ma ci sono alcune preoccupazioni. Resta “indispensabile perseguire riforme strutturali di ampia portata”. Nel bollettino di agosto, la Bce invita gli Stati a “ripristinare finanze pubbliche sane” dopo “l'eccezionale deterioramento dei conti pubblici registrato negli ultimi due anni”. “Profonde riforme risultano particolarmente necessarie nei paesi che in passato hanno subito perdite di competitività o che al momento soffrono di disavanzi di bilancio e disavanzi esterni elevati”. Secondo Francoforte si dovrebbero mettere in piedi delle “riforme tese a potenziare la crescita della produttività”. Disoccupazione – Al di là delle prospettive di crescita, «ci si attende tuttavia che la ripresa dell'attività sia frenata dal processo di aggiustamento dei bilanci in corso in diversi settori e dalle prospettive per il mercato del lavoro». A frenare la crescita è anche l'elevato tasso di disoccupazione rivisto al ribasso nei prossimi due anni: 10,1% nel 2010 e 10,2% nel 2011 nell'intera area, per poi riscendere nelle stime nel 2012 a quota 9,8%. Irrigidimento concessione crediti - La Bce ha poi presentato i risultati dell'indagine di luglio 2010 sul credito bancario nell'eurozona. Dai dati emerge un aumento dell'11% di banche che segnalava un irrigidimento dei criteri per la concessione di prestiti e linee di credito a favore delle imprese nel secondo trimestre del 2010, un valore superiore al 2% atteso dalle banche nell'edizione precedente dell'indagine. La percentuale netta è passata al 14% per i prestiti alle Pmi (dal 4% del primo trimestre) e dal 3% al 12% per le grandi imprese. All'inasprimento dei criteri per la concessione di crediti hanno contribuito fattori specifici, come la posizione di liquidità delle banche, e ciò - avverte Francoforte - potrebbe segnalare la rinnovata presenza di tensioni nei mercati". Costo della vita - Nel medio periodo l'inflazione nell'area euro dovrebbe restare «moderata», mantenendo la stabilità dei prezzi e sostenendo il potere d'acquisto delle famiglie. Lo prevede la Banca centrale europea, spiegando che «le aspettative d'inflazione restano saldamente ancorate, in linea con l'obiettivo di mantenere i tassi d'inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine». Italia, l'inflazione sale - A luglio l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività comprensivo dei tabacchi ha registrato una variazione di +0,4% rispetto al mese di giugno e di +1,7% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Lo rende noto l'Istat che oggi ha diffuso i dati definitivi. al netto dei tabacchi l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività ha presentato nel mese di luglio 2010 una variazione congiunturale di +0,4% e una variazione tendenziale pari a +1,6%.