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Casa a Montecarlo: Fini nega, ma c'è la ricevuta

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Fatture e progetti dettagliati proverebbero che il presidente ed Elisabetta hanno comprato per l'appartamento incriminato una cucina Scenery da 4.500 euro. La risposta di Fini: "La cucina non è nel Principato, non mi dimetto"

Paolo Franzoso
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Una cucina da 4.523,41 euro. La data di consegna: 17 marzo 2010. Oltre alla ricevuta d'acquisto, c'è un testimone che sostiene di aver visto Fini e la compagna partecipare alla creazione del progetto con la designer. Di più: la fonte afferma che l'arredamento fosse destinato proprio a un'abitazione di Montecarlo. Ieri era stata la giornata delle smentite. Dalla società (“Un conto è dire che il presidente della Camera, o i suoi familiari, sono stati in passato nostri clienti, un altro è dire che per loro conto abbiamo portato dei mobili a Montecarlo, cosa assolutamente non vera”, argomenta Paolo Spano della Castellucci arredamenti), a Fini che ha promesso querele tramite il portavoce Fabrizio Alfano per il “delirio diffamatorio”. A ribadire il concetto giunge anche il comunicato dell'azienda: “In relazione alle notizie di stampa apparse su alcuni quotidiani precisa di non avere mai effettuato trasporto o montaggio di mobili acquistati presso il proprio esercizio da Roma a Montecarlo, nell'interesse di Elisabetta Tulliani o suoi familiari o dell'onorevole Fini”. La linea è chiara ma non dice tutto: i mobili saranno pur stati acquistati ma dove sono finiti non è affare del venditore. Ilarità Fli - Parlando con i suoi, a quanto si apprende, Fini avrebbe commentato le ultime rivelazioni sui mobili: "Le presunte prove di Feltri si commentano da sole, è la dimostrazione di come è messo il direttore del Giornale". Improntato all'ironia un suo ulteriore giudizio: "E queste sarebbero le prove per cui io mi dovrei dimettere? Sono preoccupato, perchè se ora spuntasse fuori anche l'acquisto di un portaombrelli sarei davvero nei guai...". A sostegno dell'ex leader di An arriva anche l'artiglieria dei network a lui collegati. Generazione Italia evoca “derive sudamericane”. Le cose rischiano di precipitare a breve. “Se loro continuano con questo martellamento mediatico”, si lascia scappare un finiano anonimo all'agenzia Agi, “noi non esiteremo ad andare avanti e chiedere conto degli affari di Berlusconi”. Risposta da Montecitorio - Inutile "camuffare come prove fatti irrilevanti. Quella cucina, naturalmente, non è a Montecarlo. Ne risponderà in tribunale". Fonti della presidenza della Camera, interpellate, commentano così le notizie pubblicate oggi dalla stampa circa l'acquisto dei mobili per cucina da parte della compagna di Gianfranco Fini Elisabetta Tulliani. Rincara la dose anche Daniela Santanchè, sottosegretario per l'Attuazione del programma. "Invito il presidente della Camera a fare, per rispetto alla storia che ha rappresentato, il buon gesto di dimettersi  spontaneamente prima che nuove e imbarazzanti verità lo costringano a farlo". Continuiamo a raccogliere le firme contro Fini. La casa a Montecarlo venduta da An a una società off-shore, poi affittata al cognato. Le pressioni in Rai per far lavorare i familiari. Gianfranco Fini chiede legalità per gli altri, noi chiediamo le sue dimissioni. Spedite la vostra firma a : [email protected] Fax: 02 99966273 Redazione: Viale Majno, 42 – 20129 Milano

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