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Gli artigli del falco Granata. "A settembre nuova forza politica"

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Lettera ironica del finiano al premier. "Recuperi noi e mandi a casa Dell'Utri, Cosentino e Verdini". Corsaro (Pdl). "Fli già diviso"

Roberto Amaglio
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È ufficialmente aperta la lotta interna tra il Pdl e i Finiani. A una decina di giorni dalla riapertura dei lavori parlamentari (si aspettano sedute roventi, nonostante le dichiarazioni di facciata), infatti, Berluscones e Finiani entrano in aperta rotta di collisione. Oltre al pepato editoriale di Filippo Rossi sulla rivista on-line della Fondazione “FareFuturo”, a scaldare gli animi ci pensa uno dei falchi con gli artigli più affilati, Fabio Granata. Facendo riferimento alle indiscrezioni secondo cui il Cavaliere avrebbe chiesto ai suoi uomini di convincere i 34 deputati finiani “moderati” a tornare nel Pdl, il parlamentare ha preso carta e penna e ha dato vita a una missiva in cui sarcasmo e affondi non mancano. Consigli – "Caro Presidente Berlusconi, - si legge nella missiva di Granata – ho letto della sua volontà di recupero, sotto la sua ala magnanima e protettrice,dei “finiani moderati”. A parte che lei non è mai stato moderato in niente e riconoscendo in questo qualcosa che ci accomuna profondamente, so per certo che i moderati non le stanno simpatici neanche un po'. E allora mi ascolti,recuperi i falchi. Mi recuperi!!". “In fondo basta poco: inizi convincendosi che Dell'Utri (con annessi eroi), Cosentino e famiglia, Verdini e commensali non le sono esattamente di grande utilità lungo il difficile percorso di costruzione di una grande forza europea e modernizzatrice. Mi ascolti. Li faccia dimettere e li reimpieghi in altre delle sue molteplici attività : hanno capacità e relazioni, seppur pericolosissime, utili a qualsivoglia impresa, tranne alla più nobile: quella politica. Poi ci proponga una riforma della giustizia che velocizzi i processi, senza farli andare in prescrizione, dando giustizia sia alle vittime che agli innocenti e dia risorse ingenti e nuove professionalità e strumenti alle Procure e alle forze dell'ordine, magari smettendo di insultare le prime e trovando i soldi per gli straordinari alle seconde. Metta definitivamente da parte scudi,lodi e leggi ad personam: vada,invece,alla fine del suo mandato, a difendere davanti ai giudici il suo onore e la sua sacrosanta volontà di rivendicazione della sua trasparenza. Il 19 luglio, poi, lasci stare il Premio Aznavour e venga con noi in Via D'Amelio a ribadire all'Italia chi sono gli eroi ,senza se e senza ma!". "Un'ultima richiesta. Vada a trovare Gianfranco Fini (dopo aver spostato Feltri a dirigere Chi, dove farà cose egregie) e gli chieda scusa per tutto, iniziando a pensare che in politica la discussione, il confronto, la trasparenza, la legalità non sono il demonio ma l'unico metodo per far diventare un grosso partito, un grande partito per far bene cose di interesse comune. Presidente in attesa della sua risposta, ho il dovere però di sottolinearle l'unico rischio della mia piattaforma: ritrovarci con un Pdl fatto da 34 deputati e 10 senatori. Sono i rischi dell'audacia! Contro tutti i moderati e i moderatismi,hasta la Victoria Presidente". Nuovo partito – Ovviamente la lettera di Granata è sarcastica, anzi, apre la strada a un nuovo annuncio, ossia la nascita ufficiale di una nuova forza politica. "A settembre costruiremo attorno a Gianfranco Fini il profilo di una forza politica modernissima ma intrisa di Memoria Storica – conferma Granta sul prossimo numero de "Gli Altri” –. Una forza in grado di progetti lungimiranti all'altezza del Modello Italiano. Le categore politiche del '900 basate sulla contrapposizione radicale di destra e sinistra hanno esaurito la loro funzione. Siamo in una fase di trasformazioni e passaggi. Si tratta di porre le basi di un progetto ambizioso che sappia affrontare la sfida della modernità senza rifugiarsi nel passato delle radici, guardando al futuro che certo è vitale solo se è consapevole della propria storia". Fli diviso - Massimo Corsaro, tesoriere del gruppo Pdl alla Camera, intravede già le prime crepe nella neonata corrente. "Della Vedova auspica un patto tra i cofondatori, Urso garantisce che non saranno forniti motivi di crisi, Granata annuncia la nascita di un nuovo partito a settembre. Anche oggi, in attesa del Bocchino quotidiano, gli amici di Futuro e Libertà riescono ad esprimere con tre voci quattro concetti alternativi. In mezzo a questo imbarazzante stato confusionale mi chiedo davvero come potranno spiegare agli elettori di non aver tradito il loro mandato".

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