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La Dieta mediterranea "patrimonio dell'Umanità"

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Accolta la proposta dopo la bocciatura di 4 anni fa. Soddisfatto il ministro Galan. A novembre la decisione finale

Paolo Franzoso
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Il comitato tecnico dell'Unesco ha dato "parere favorevole” all'iscrizione della “Dieta Mediterranea quale patrimonio immateriale dell'umanità”. Il ministro dell'Agricoltura, Giancarlo Galan, dà la notizia di “un riconoscimento di grande prestigio” con orgoglio. A novembre il comitato Esecutivo si riunirà a novembre per deliberale. Il ringraziamento di Galan per il prossimo traguardo “va a quanti, nel Ministero, hanno continuato a credere nell'alto valore della Dieta Mediterranea anche dopo la sua bocciatura, riscrivendone interamente la candidatura secondo quanto richiesto dall'Unesco”. Secondo il responsabile dell'Agricoltura l'iscrizione alla “Lista delle tradizioni considerate Patrimonio Mondiale Immateriale dell'Umanità” è un grande successo per la cultura italiana. Tale parere dovrà ora essere ratificato dal Comitato Esecutivo della Convenzione sul Patrimonio Mondiale Immateriale dell'Umanità che si riunirà a Nairobi in Kenya dal 14 al 19 novembre prossimi. La candidatura della Dieta Mediterranea era stata avanzata già quattro anni fa dall'Italia, dalla Spagna, dalla Grecia e dal Marocco ma per l'Unesco non soddisfaceva i requisiti previsti dalla Convenzione del 2003 sul Patrimonio Mondiale Immateriale dell'Umanità, per cui i 4 paesi decisero di ritirarla. Lo scorso anno, il 30 agosto 2009, l'Italia l'ha ripresentata, sempre insieme a Spagna, Grecia e Marocco, ed ha assunto il coordinamento del gruppo di lavoro internazionale, riscrivendo interamente la candidatura e sottolineandone il valore culturale. Questa volta l'Unesco ha dato parere favorevole.

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