Bossi: "Niente elezioni anticipate. Si va avanti così, senza Udc"
Lo ha dichiarato il leader del Carroccio dopo il vertice con il Premier, a Villa Campari. E, intanto, il Ministro Maroni:"E' in corso un'operazione per far fuori Berlusconi"
Il leader del Carroccio, Umberto Bossi, si pronuncia così dopo il vertice, a Villa Campari, a Lesa, dove ha incontrato il Premier Silvio Berlusconi. Sembra si sia arrivati a un accordo, sciogliendo così il rebus estivo sul rilancio della maggioranza di Governo. "Niente elezioni anticipate per il momento" ha dichiarato il Senatur che ha anche aggiunto: "La decisione presa è quella di continuare su questa strada, escludendo l'Udc". Nessuna possiblità, dunque, di allargare la maggioranza ai centristi e, almeno per il momento, anche il ritorno alle urne. Durante l'incontro sul lago Maggiore, il Presidente del Consiglio e Bossi hanno anche discusso in merito ai temi posti dai finiani. Il vertice è durato quasi tre ore. Il Presidente del Consiglio è arrivato a Lesa, in elicottero, poco dopo mezzogiorno. Qualche minuto più tardi c'è stato l'ingresso dello stato maggiore leghista. Assieme a Bossi, il Ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, e il capogruppo del Carroccio al Senato, Federico Bricolo. Con i leghisti anche il Ministro dell'economia, Giulio Tremonti. Poco prima che Bossi lasciasse villa Campari è arrivato nella residenza di Berlusconi il ministro dell'Interno Roberto Maroni. Dal vertice "mi aspetto chiare decisioni e strategie"-Secondo il Ministro, il vertice tra Bossi e Berlusconi è importante e dovrà portare a chiare decisioni e strategie. "Mi aspetto che si prenda una posizione sulle mosse da fare nei prossimi giorni della settimana, che saranno decisivi. Mi aspetto anche- ha continuato il colonnello leghista - una strategia che significherà sapere cosa fare nel caso in cui accada una certa cosa o come comportarsi nel momento in cui ne succeda un'altra per evitare di trovarci impreparati". "Credo ci sia un'operazione in corso per fare fuori Berlusconi e dobbiamo capire come muoverci". Ad affermarlo, a margine del Meeting di Comunione e Liberazione, a Rimini, è il Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che, sulle domande in merito all'evoluzione della vicenda, ha aggiunto di non sapere "se sia possibile una ricomposizione", ma, in ogni caso, ribadisce che la Lega ha già dato una sua indicazione: "Se non c'è una maggioranza che venga certificata si va alle urne". Per quanto riguarda, invece, il rapporto con l'Udc, Maroni ha tagliato corto: ''Bossi ha parlato chiaro''. E il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, boccia l'ipotesi che i centristi possano entrare nella maggioranza. "Se qualcuno pensa che all'Udc interessi la politica dell'aggiungi un posto a tavola" ha affermato Cesa "non ha capito proprio niente''. "Famiglia Cristiana mi aveva definito peggio di Hitler"- Nessuno stupore, invece, per le critiche lanciate da "Famiglia Cristiana" a Berlusconi. ''Ci sono abituato", ha detto Maroni, "ho letto cose ben peggiori da Famiglia Cristiana che, circa un anno e mezzo fa, mi ha definito peggio di Hitler e sono quindi stato costretto a sporgere querela''. "Il discorso Rom deve essere gestito dall'Ue, ma ciò non avviene"- Il Ministro Maroni è passato poi a commentare il tema caldo dell'immigrazione e dei Rom che, proprio in questi giorni, ha infiammato non poche discussioni e polemiche, a seguito anche delle numerose espulsioni nella Francia di Sarkozy. "Il Governo italiano, in tema di Rom, si è sempre mosso nell'ambito delle norme europee"- ha tuonato Maroni- Chi dice il contrario o è in malafede o non sa di cosa parla". "Abbiamo preso - ha continuato Maroni - nei due anni passati una serie di iniziative sui campi nomadi abusivi, regolarizzando situazioni che erano invivibili, situazioni di vergogna per un Paese civile. Noi siamo intervenuti ed abbiamo sistemato queste posizioni". Maroni ha inoltre precisato che c'è una "direttiva europea che riguarda le condizioni per cui i cittadini europei possono stabilirsi negli Stati membri, la numero 38 del 2004, e noi vogliamo applicare con estremo rigore questa direttiva. Il Governo italiano si è mosso e si muoverà sempre nell'ambito delle norme europee". La situazione dei Rom, comune a molti Stati europei, deve essere gestita dall'Unione europea. "Ma ciò non sta avvenendo" ha denunciato Maroni. Il Ministro degli Interni ha quindi ricordato che il fenomeno della immigrazione è "complesso" perchè "è a carattere mondiale e globale, riguarda tutti i Paesi e subisce fasi alterne. Ma lo dobbiamo gestire tutti e su questo dobbiamo tutti essere d'accordo". Nel suo intervento Maroni ha anche ricordato una ricerca condotta interpellando i cittadini italiani su quale fosse la città più vivibile dal punto di vista della convivenza italiani-stranieri. "La città migliore - ha ricordato- è stata proprio Venezia perchè lì ci si sente accolti". E la ragione va ricercata nel fatto che, in quel comune, negli ultimi tempi, si è investito molto nell'applicazione rigorosa delle leggi. "Più è alto il livello di percezione di sicurezza dei cittadini più è alto il numero dei progetti di integrazione". Rimpatri volontari assistiti- E non è mancato nemmeno il riferimento all'iniziativa francese sul rimpatrio dei Rom. Maroni ha semplicemente ricordato che il Governo d'oltralpe ha fatto quello che in Italia si compie da anni, ossia "rimpatri volontari assistiti, frutto anche di disposizioni europee". E, proprio i cittadini europei, ha detto il Ministro, citando la popolazione Rom, "pur nella loro libertà di movimento devono rispettare parametri, come sufficienza economica, reddito adeguato e assicurazione sanitaria, per potersi stabilire in uno dei paesi della Comunità Europea". "I minori, non accompagnati, in Italia sono accolti"- In questi anni, grazie all'attività del nostro Governo, c'è una drastica riduzione di arrivo di minori non accompagnati nel nostro Paese". Il Ministro ha rimarcato, come in Italia, i minori non accompagnati vengono accolti e restano nel nostro Paese, anche se sarebbe diritto italiano rimandarli indietro, "ma in Italia vengono protetti e tenuti. Nessun altro paese europeo lo fa. Ci sono paesi europei che spesso ci fanno la morale, che li rispediscono nei paesi di origine, costruendo orfanotrofi, che però non saranno mai come i nostri. La nostra accoglienza, in questo senso, è un modello d'eccellenza" ha chiosato il Ministro.