Cerca
Logo
Cerca
+

Stabile la disoccupazione (8,4%), ma un giovane su 4 è senza lavoro

default_image

Secondo l'Istat aumentano anche gli inattivi. Intanto frena l'inflazione ad agosto: +0,2% rispetto a luglio

Roberto Amaglio
  • a
  • a
  • a

Niente di nuovo sul fronte della disoccupazione. A quanto si apprende dalla stima preliminare dell'Istat, infatti, la percentuale in Italia dei senza lavoro resta stabile all'8,4%, un dato analogo a quello del mese di luglio. Restano quindi circa 2.105.000 le persone senza lavoro in Italia. In crescita, invece, il numero degli inattivi, ora a 14.948 mila, con un aumento dello 0,5% rispetto a due mesi fa: questo dato, sottolinea l'Istat, rappresenta un record per questa voce introdotta nel 2004 e segnala come siano in  molti quelli che rinunciano a cercare un'occupazione. Brutte notizie, invece, per i giovani: dopo il piccolo passo in avanti fatta a luglio, torna a crescere il dato della disoccupazione giovanile: la percentuale, infatti, passa dal 25,7% al 26,8%, con un +1,1% su base mensile. In pratica, un giovane su 4 è senza lavoro. Male la Ue - Del resto le statistiche dell'Eurostat non smentiscono la tendenza italiana: la crisi non è ancora stata superata sotto questo punto di vista. I senza lavoro dell'Eurozona a luglio, infatti, sono rimasti al 10%, confermando il dato di giugno. Nel luglio 2009 la disoccupazione era pari al 9,6%. All'interno dell'Eurozona peggio se la cavano Irlanda (13,6%) e Spagna (20,3%). Meglio fa la Francia (6,9%), mentre la Germania resta al 10%. Inflazione ferma - Per quanto riguarda il costo della vita, invece, i prodotti energetici frenano l'inflazione italiana nel mese di agosto. Il caro dei prezzi nostrani nell'ultimo mese è salito a livello tendenziale dell'1,6% rispetto allo stesso mese del 2009 e a livello congiunturale dello 0,2% rispetto a luglio. A tenere basso il dato, soprattutto, il calo dei prodotti energetivi e il rallentamento nel settore dei servizi. Rispetto a luglio, "sulla base dei dati finora pervenuti – si legge nella nota dell'Istat –, gli aumenti congiunturali (ossia su base mensile) più significativi dell'indice per l'intera collettività si sono verificati per i capitoli delle comunicazioni (+1,2%), trasporti (+1%) e Bevande alcoliche e tabacchi (+0,3%)". Non si sono registrate variazioni congiunturali nei capitoli: abitazione, acqua, elettricità e combustibili, mobili, articoli e servizi per la casa, servizi sanitari e spese per la salute e Istruzione. Calo congiunturale, invece, per quel che concerne le voci riguardanti: prodotti alimentari e bevande analcoliche, abbigliamento e calzature e servizi ricettivi e di ristorazione (per tutti e tre -0,1%). Rispetto al 2009 "Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Trasporti (+3,8%), altri beni e servizi (+3,3%), istruzione (+2,5%), bevande alcoliche e tabacchi e abitazione, acqua, elettricità e combustibili (per entrambi +2,4%). Una variazione nulla si è verificata nel capitolo ricreazione, spettacoli e cultura".

Dai blog