Finiani contro pidiellini: "Squadristi della libertà"

Michela Ravalico

E meno male, come ha auspicato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che si va verso un'evoluzione benigna dei rapporti all'interno della maggioranza. Non ha fatto in tempo a dirlo, che tra finiani e berlusconiani è scoppiata una nuova rissa. E questa volta le parole che volano, sono davvero grosse. "Squadristi e comunisti", è l'accusa che Generazione Italia, il sito di riferimento del presidente della Camera, rivolge ai seguaci del premier e al Pdl in generale. Cosa ha innescato la miccia dell'ennesima violenta querello? Semplice. Secondo i finiani, i berlusconiani stanno organizzando un pullman di contestatori da trasportare a Mirabello, in occasione della festa del Tricolore in cui Fini darà battesimo al neo partito Futuro e Libertà. Ma leggiamo cosa scrive Generazione Italia: Il testo - "Se mai servisse una conferma della deriva sinistrorsa/comunistoide del Pdl, ecco a voi (e a noi) l’ennesima conferma. Stamane riceviamo una telefonata: un nostro amico napoletano ci informa che è stato contattato da un consigliere provinciale del Pdl che gli ha fatto una richiesta particolare. “Stiamo organizzando con la Brambilla una contestazione a Fini quando parlerà a Mirabello. Riesci a riempirmi un pullman? E’ tutto a spese del partito”. Gli daranno anche il panino, in puro stile CGIL. E magari anche un libretto rosso con tutte le istruzioni per contestare il nemico del popolo…Siamo davvero arrivati a un punto bassissimo: il Ministro del Turismo, invece di organizzare pullman di turisti stranieri alla volta della Provincia di Ferrara, nella magnifica Terra degli Estensi, perde tempo a organizzare pullman di squadristi della Libertà (?!?) per contestare la terza carica dello Stato. D’altronde, cosa potevamo attenderci da un Ministro del Turismo che trascorre le proprie vacanze in Francia? Siamo alle comiche finali. E questa volta per davvero". La Brambilla querela Generazione Italia -La ministra del Turismo non ha preso bene l'attacco sferrato da Generazione Italia e ha deciso di querelare l'organo di stampa dell'Fli. "Apprendo dalle agenzie di stampa - dice Brambilla - di evidenti tentativi di diffamazione nei miei confronti, volti a screditare il mio operato istituzionale, da parte di anonimi esponenti di Generazione Italia. Quanto apparso in data odierna sul sito dell’associazione ricondurrebbe alla mia persona azioni che mi sono totalmente estranee, dimostrando una volta di più come vi siano esponenti politici senza scrupoli che, pur militando nel Popolo della Libertà, non esitano a cercare di screditare l’operato del Presidente del Consiglio e dei suoi Ministri. Pertanto, ho già dato mandato ai miei legali di procedere nei confronti di chi ha formulato tali contenuti diffamatori" Processo breve - Per condire il tutto con un pizzico di veleno in più, sulla home page di Generazione Italia campeggia anche il simbolo del Pdl schiacciato e nascosto da un tondo con falce e martello. Le speranze di una riconciliazione all'interno della maggioranza di governo sembrano sempre più fioche. Senza contare che, indipendentemente da come andrà domenica a Mirabello, in aula c'è da discutere a breve il testo di legge sul processo breve. Una norma su cui i finiani hanno già detto di non voler accettare dereoghe eccessive che vadano incontro agli interessi del premier. Oggi, a riguardo, Fabio Granata, fedelissimo di Fini, ha dichiarato "sul processo breve non accetteremo mai una norma retroattiva che sarebbe un’amnistia mascherata che cancellerebbe migliaia e migliaia di procedimenti in corso. Il testo uscito dal Senato aveva suscitato fortissime perplessità nel presidente Fini e in tutti noi e siamo fermi su queste posizioni". Di Pietro ai finiani "Sul processo breve, votate no" -  Secondo il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, sul processo breve i finiani devono dimostrare che fanno sul serio, altrimenti sono dei quaquaraqua.  "Il processo breve - ha detto Di Pietro - serve solo ad assicurare l’impunità a Berlusconi e a quelli della cricca. Votino contro, impongano a cominciare da Fini, in Parlamento una diversa agenda dell’ordine dei lavori, altrimenti sono solo delle persone che lanciano il sasso e ritirano la mano". Vertice a Palazzo Grazioli - Al termine di un incontro con il presidente del Consiglio a Palazzo Grazioli, il Senatùr Umberto Bossi frena: "Aspettiamo di vedere cosa dice Fini domenica" a Mirabello. E, secondo indiscrezioni, anche il premier sarebbe dello stesso avviso: "Basta con i 'falchi' e i 'falchetti' - avrebbe detto Berlusconi - le sparate dei vari Bocchino e Granata non mi interessano: quello che conta è ciò che dirà Gianfranco Fini a Mirabello". Al vertice, oltre al premier e al leader della Lega, hanno partecipato anche il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti e gli esponenti del Carroccio Roberto Calderoli e Roberto Cota.