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"Churchill ordinò l'omicidio del Duce per eliminare carteggi compromettenti"

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Lo sostiene lo storico francese Pierre Milza. "Anche se il premier inglese era un ammiratore di Mussolini"

Eleonora Crisafulli
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Benito Mussolini fu ucciso su commissione di Winston Churchill. Lo sostiene lo storico francese, Pierre Milza, esperto di fascismo e autore del libro inchiesta sugli ultimi giorni del Duce, The Last Days of Mussolini. Secondo Milza il primo ministro britannico avrebbe ordinato l'assassinio per evitare che alcune lettere compromettenti nelle mani del Duce diventassero di dominio pubblico. "Non c'è dubbio - spiega lo scrittore - a giudicare dalle dichiarazioni pubbliche fatte nel 1920 e nei primi anni '30, che Churchill fosse un ammiratore di Mussolini. E anche di Roosevelt". Una posizione "comprensibile nel 1927, quando essere fascista non significava ancora essere amico di Hitler e complice del genocidio. Ma quando si diventa capo di stato ed eroe di guerra per il popolo britannico, si cerca di evitare che carteggi compromettenti possano finire in mani sbagliate". L'arresto - Mussolini e l'amante Claretta Petacci furono arrestati dai partigiani nei pressi di Dongo, sul lago di Como, mentre cercavano di fuggire in Svizzera su un convoglio di italiani e SS nell'aprile del 1945 . Il Duce fu riconosciuto nonostante fosse travestito da ufficiale tedesco. I due furono fucilati e i loro corpi esposti a Piazzale Loreto a Milano. Secondo Milza non sarebbe un caso che in quello stesso periodo Churchill si trovasse in vacanza a poche miglia di distanza dal luogo dell'arresto: "Probabilmente era andato lì solo per dipingere. Comunque è plausibile che l'ex premier si trovasse in quella zona per altri motivi, come per alcuni pantaloni gettati nel lago assieme a documenti e a un bottino, che poi sarebbero stati recuperati dai servizi segreti. Non possiamo escludere completamente questa teoria". Inoltre, dalla testimonianza di un ex partigiano è emerso che un agente britannico del British Special Operations Executive partecipò all'operazione per eliminare Mussolini e per recuperare documenti "molto importanti" che non sono mai stati trovati.

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