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La Fia grazia la Ferrari: niente penalità per l'ordine tedesco

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Il Consiglio Mondiale conferma solo la multa pecuniaria. E la norma sugli ordini di scuderia verrà modificata a novembre

Roberto Amaglio
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In attesa del decisivo Gran Premio di Monza, la Ferrari difende a Parigi le flebili speranze di conquistare il titolo mondiale piloti. Il Consiglio Mondiale della Fia, infatti, ha deciso di non infliggere penalità al team e ai suoi piloti per il discusso ordine di scuderia che ha Hockenheim ha permesso ad Alonso di conquistare la vittoria davanti al suo compagno di squadra. Una sentenza ragionevole ma che, ancora una volta, mette a nudo le carenze e le discrepanze del regolamento Fia. Infatti la motivazione lascia trasparire come la norma (ossia l'articolo 39.1 dell'ordinamento sportivo) sia stata violata dal Cavallino, ma che questa è così lacunosa (e discutibile) da giustificare parzialmente la condotta del muretto Ferrari. Il risultato è quindi la conferma della sanzione pecuniaria di 100 mila dollari, ma senza alcuna penalità di punti per squadra e piloti. Questione aperta – Che il verdetto clemente fosse nell'aria lo si era intuito in mattinata, quando i giudici sportivi avevano evitato di sentire le testimonianze dei due piloti. E del resto lo stesso Consiglio Mondiale della Formula 1, preso atto della levata di scudi contro tale norma, aveva anticipato l'intenzione di rimettere mano all'articolo 39.1 a novembre, a campionato concluso. Soddisfazione Ferrari – La reazione della casa di Maranello è espressa in una nota in cui la Ferrari "prende atto della decisione del Consiglio Mondiale della Fia in merito all'esito del GP di Germania di quest'anno e desidera manifestare il suo apprezzamento per la proposta del Consiglio di rivedere l'articolo 39.1 del Regolamento Sportivo della F.1 alla luce di quanto emerso nel corso della discussione odierna. Ora tutte le energie saranno concentrate sul prossimo appuntamento in pista, questo fine settimana a Monza, dove si svolgerà il Gran Premio d'Italia". Per tenere vive le speranze iridate, tuttavia, servirà la miglior Ferrari e anche un pizzico di fortuna: Hamilton, infatti, vanta 41 punti di margine rispetto ad Alonso e lo stesso Webber è lontano (+38).

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