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Scajola: "Venderò la casa e darò parte dei soldi in beneficenza"

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L'ex Ministro torna a parlare di sè e dei 900mila euro all'ombra del Colosseo. E aggiunge: "E' troppo presto per tornare"

bonfanti ilaria
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L'ex Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, si fa rivedere a Roma e torna a far parlare di sé in un'intervista al "Corriere della Sera", annunciando di "avere dato mandato" di vendere la casa, in via del Fagutale, che gli ha causato non pochi problemi. E, in merito al prezzo dell'abitazione,- i famosi 900mila euro pagati da Angelo Zampolini per conto dell'imprenditore Diego Anemone- l'ex Ministro precisa "Mi riprendo il mio prezzo e la differenza rispetto a quello che avevo versato" e aggiunge: "So già a quali organizzazioni di beneficenza darla, come già detto nella famosa conferenza stampa". Si riferisce a quella in cui aveva dichiarato che i soldi in nero erano stati versati proprio da Zampolini, a sua insaputa. A tal proposito, Scajola, ribadisce che "era solo la pura verità" e ricorda che, al contrario di quanto riportato dalla stampa in quei giorni dei primi di maggio, l'avviso di garanzia per riciclaggio, non gli sarebbe "mai arrivato". Le indagini non sono ancora concluse, ma l'ex Ministro sembra fiducioso: "Non sono mai stato convocato. E, ora, pare che Zampolini abbia detto che io non ne sapevo nulla". Lui, a Roma, si sarebbe fatto rivedere soltanto perché "mi sembrava doveroso stare vicino a Silvio Berlusconi in questo momento diffcile". Scajola descrive il Premier come un "uomo dispiaciuto dai toni della polemica e da quanto successo". E, a quanto sembra, i due non avrebbero parlato in merito alla necessità di un Ministro dello Sviluppo economico. "No, no, io sono ormai fuori" ha dichiarato Scajola. Prima di un ritorno in campo, infatti, ha ammesso: "Ci vuole tempo. Cerco di ritrovare il mio equilibrio. Io ho sentito la morte dentro. Ho preso un pugno  fortissimo nello stomaco, non capendo da dove arrivava", anche se "ora qualche sospetto c'è. Metto ordine nel mio archivio. Nelle carte. Leggo. Metto da parte". Non sarà un libro, sarà mica un dossier? "Cerco di capire. Ma sono più sereno" ha concluso l'ex Ministro.  

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