Scuola, studenti di nuovo tra i banchi
Suona la campanella tra novità e polemiche. Gelmini: "Proteste scontate". Entro il 20 settembre riapriranno gli istituti anche in Puglia, Abruzzo e Liguria
Suona la campanella e si torna sui banchi di scuola. Per quasi tutti gli studenti italiani è arrivato il fatidico giorno: fine delle vacanze e via a un nuovo anno scolastico. La scorsa settimana a fare da apripista sono stati i ragazzi di Trento e provincia, mentre gli ultimi a rimettere lo zaino in spalla saranno quelli di Puglia, Abruzzo e Liguria, entro il 20 settembre. Molte le novità sottolineate dal ministero dell'Istruzione per il nuovo anno scolastico: dalla riforma della scuola superiore alle nuove indicazioni nazionali che, sottolineano da viale Trastevere, riformano organicamente, per la prima volta dal 1923, i contenuti dell'istruzione liceale. Per la scuola superiore, vengono incrementati gli orari della matematica, della fisica e delle scienze e viene potenziato lo studio delle lingue, con la presenza obbligatoria dell'insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia. Inoltre, una materia del 5° anno sarà insegnata in inglese. Nel prossimo anno scolastico, rende noto il ministero, le classi a tempo pieno, grazie all'eliminazione delle compresenze, passeranno da 36.493 a 37.275. Per quanto riguarda le immissioni in ruolo sono stati assunti 10mila nuovi docenti e 6mila unità di personale Ata. Entro il 2010, inoltre, sarà bandito un nuovo concorso per diventare presidi, che prevede 3mila nuovi posti. Tra le novità di quest'anno, anche i 50 giorni come limite massimo di assenze per non essere bocciati. Inoltre, il ministero assicura che in tutti gli ordini di scuola saranno presenti le "LIM" (lavagne interattive multimediali). Gli studenti iscritti alle prime classi della scuola superiore che usufruiranno della nuova riforma sono 592.601. I Licei, accorpati a sei indirizzi, vedono il Liceo scientifico senza il latino, in testa nelle iscrizioni con 114.593 alunni, il classico con 42.018 iscritti, il linguistico con 33.779, il Liceo delle scienze umane con 26.970, l'artistico con 22.815. I 37 Licei musicali, tra le novità principali delle riforma, partono al completo, così come i coreutici, con un totale di 1.226 iscritti. Gli Istituti Tecnici, riorganizzati in due settori e 11 indirizzi ed i professionali in 5 settori e 6 indirizzi sono cresciuti in modo significativo. L'Istituto Tecnico, settore tecnologico ha 101.623 iscritti, l'istituto professionale 94.764. Intanto proseguono le proteste. Dopo i precari, che ieri per alcune ore hanno creato disagi al flusso sullo Stretto dei Messina, oggi è la volta degli studenti: volantinaggi, esposizioni di striscioni, manifestazioni e sit-in per ribadire il loro "no agli 8 miliardi di euro sottratti al comparto con la finanziaria del 2008". L'intenzione delle associazioni è di non dare "tregua a questo governo: saremo in prima linea - ha detto Monica Usai, dell'Unione degli studenti - contro i tagli agli organici e al piano di offerta formativa, per opporci all'idea della Gelmini di una scuola svuotata di senso, fabbrica di precarietà e individualismo". Per questo nel primo giorno di scuola porteremo "avanti le nostre battaglie assieme agli insegnanti, ai precari, ai genitori e a tutti coloro che hanno a cuore la scuola pubblica italiana". Proteste scontate - Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini smorza i toni: "Rispetto tutti coloro che protestano. Credo comunque che questo non sia il primo anno di proteste. Non ricordo anno scolastico che non sia stato accompagnato da una serie di polemiche e proteste". A margine della cerimonia per l'apertura dell'anno scolastico per i bambini e ragazzi ricoverati al Policlinico Gemelli, la Gelmini ha ribadito: "La ratio che informa questo progetto di cambiamento della scuola - ha spiegato il ministro - è quello di mettere al centro non gli interessi corporativi ma il diritto degli studenti ad avere una scuola di qualità, indipendentemente dal loro ceto sociale o dalla regione di appartenenza. Quindi siamo convinti che i cambiamenti che abbiamo fatto vadano nella direzione di restituire prestigio alla scuola e rigore alla qualità della didattica". Quanto ai tempi di assorbimento dei precari, ci vorranno "sette/otto anni per l'assorbimento sulla base dei pensionamenti e delle nuove immissioni in ruolo". Gelmini ha quindi annunciato che sono state lasciate "aperte delle finestre, riservate agli studenti migliori che si laureeranno e abiliteranno nei prossimi anni perché riteniamo che uno spazio occupazionale vada riservato anche ai giovani talenti che vogliono intraprendere la professione dell'insegnante".