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Cina, docente in vendita per pagare la multa sulla seconda figlia

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Yang Zhizhu, dopo il licenziamento, scrive sul suo blog "Sarò schiavo di chiunque decida di comprarmi e lo servirò per tutta la vita"

carlotta mariani
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Multa salatissima per aver dato alla luce una seconda figlia. È successo a Yang Zhizhu, 43 anni, professore di scienze politiche di Pechino, che è stato condannato a pagare 240mila yuan, circa 27mila euro per aver violato la legge cinese sulla regolamentazione familiare che impone il figlio unico. Come se non bastasse, ad aprile, quattro mesi dopo la nascita, il docente è stato licenziato dall'università. Il suo stipendio è stato così ridotto a 368 yuan (42 euro) al mese. Per questo motivo, Yang ha deciso di mettersi in vendita attraverso le pagine del suo blog. “Non ho soldi – scrive – e posso pagare la multa solo vendendo me stesso”. Il prezzo è di 640mila yuan così che, oltre a coprire la sanzione, Yang possa mantenere la sua famiglia. “Sarò schiavo di chiunque decida di comprarmi e lo servirò per tutta la vita”. Il professore e la moglie conoscevano il rischio a cui andavano incontro ma non hanno avuto il coraggio di abortire.  La legge che impone alle coppie residenti nelle città cinesi di aver un solo figlio è in vigore dal 1979 e secondo le autorità ha svolto un ruolo importante nel limitare l'aumento della popolazione che oggi conta  1,3 miliardi di persone. Si sta però alzando rapidamente l'età media degli abitanti della repubblica. Secondo Stephen Mosher dell'Instituto americano di ricerca sulla popolazione, “il popolo cinese è caduto in un precipizio demografico e il pagamento delle pensioni diventerà presto insostenibile”. Forse anche le autorità iniziano a rendersi conto del rischio. L'estate scorsa, la città di Shangai ha incominciato a incoraggiare le coppie sposare ad avere un secondo figlio.

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