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Al via la settimana della moda a Milano

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Tra novità e polemiche, iniziano le sfilate nella capitale del fashion. Ogni giorno un evento e un big

Eleonora Crisafulli
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Al via a Milano la settimana della moda. Sulle passerelle del capoluogo lombardo sfilano le collezioni primavera/estate 2011. L'attesa è, oltre che per gli abiti, anche per il nuovo format, la scommessa lanciata dalla Camera della moda e accolta con favore dagli stilisti. Il nuovo schema è fondato su due pilasti "rivoluzionari", dice il presidente Mario Boselli. Novità - In primo luogo il calendario "lungo": le 78 sfilate e 77 presentazioni (per un totale di 169 collezioni) saranno distribuite nei sette giorni, con un ritmo scandito dalla presenza di almeno un 'big' al giorno. Altro pilastro è il ritorno delle sfilate nel cuore della città: all'aperto, alla Loggia dei Mercanti o all'Arco della pace (dove lunedì sfilerà Roberto Cavalli), o all'interno di luoghi storici, come Palazzo Clerici o il Circolo filologico. Dopo più di trent'anni in Fiera, "abbiamo deciso di traslocare in centro. Non è stata una scelta contro la Fiera - ha chiarito Boselli - ma una decisione motivata dal fatto che quella location non era più in linea con il 'mood' dei tempi. E ce lo dimostravano i numeri, visto che - a parte quelli che sfilano a 'casa' loro o hanno convenzioni da lungo tempo - circa la metà degli stilisti si organizzavano per tenere i loro show da un'altra parte. La grande novità è che, non solo veniamo in centro, ma ci decentralizziamo - ha proseguito - Il nostro quartiere generale sarà il Palazzo dei Giureconsulti, che ospiterà il Milano Fashion Hub, cuore organizzativo della manifestazione. Diverse sfilate si svolgeranno a pochi passi dal Palazzo, nella Loggia dei mercanti, a Palazzo Clerici, in via Clerici. Abbiamo creato un network, con il centro nel cuore di Milano e i vari snodi nei luoghi di proprietà degli stilisti o deve tradizionalmente sfilano". Le polemiche - Come tutti gli anni, anche quest'edizione è stata segnata dalle polemiche. A sollevarle i grandi esclusi, come i marchi Elena Mirò ed Enrico Coveri (che sfilerà fuori dal calendario ufficiale in polemica con il giorno che gli era stato assegnato dalla Camera della moda). "La scelta è stata fare una settimana molto forte, molto bella, con un pret-a-porter di altissima qualità. La nostra è una decisione che ha portato a scelte nette e, quindi, all'esclusione, con rammarico, di coloro che avevano canoni non coerenti con il format del nostro calendario".

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