Cerca
Logo
Cerca
+

Ahmadinejad, l'attentato è firmato Usa

default_image

Lo scoppio, avvenuto durante la parata militare per l'anniversario della guerra Iran-Iraq, ha fatto 12 morti tra donne e bambini

carlotta mariani
  • a
  • a
  • a

Secondo il presidente iraniano Ahmadinejad, dietro all'attentato a Mahabad, ci sarebbero gli Sati Uniti. Da New York, da dove oggi parlerà al vertice Onu ha dichiarato che "questo crimine selvaggio, commesso da mercenari della potenza arrogante contro civili innocenti, ha rivelato la vera natura dei cosiddetti difensori dei diritti umani''. Dodici morti e 57 feriti èil bilancio della bomba scoppiata ieri 22 settembre a Mahabad. L'ordigno è esploso durante una parata militare in ricordo del 30esimo anniversario della guerra tra Teheran e Iraq. “La maggior parte delle vittime erano donne e bambini” ha riferito il governatore della provincia, Vahid Jalalzadeh. Secondo l'agenzia Mehr, tra i morti ci sono le mogli di due ufficiali. All'inizio di pensava che il responsabile dell'attentato fosse il movimento separatista curdo che da anni combatte contro le forze iraniane in queste zone, al confine con l'Iraq e la Turchia. Se così fosse, sarebbe la prima volta che i curdi attaccano civili. Secondo alcuni, la bomba sarebbe esplosa prima del previsto. Una radio di stato ha detto che l'ordigno era posizionato sotto un cespuglio vicino al percorso della parata. Le manifestazioni per l'anniversario si stanno svolgendo in tutto il Paese. Prima della parata a Teheran, il capo di stato maggiore della Repubblica Islamica, Hassan Firouzabadi ha sottolineato che "La capacità militare crescente dell'Iran punta unicamente a dissuadere eventuali aggressori e a difendere il nostro Paese dalle minacce del nemico". Le ricerche nucleari iraniane, però, spaventano gli Stati vicini, oltre a quelli occidentali. È dei giorni scorsi la notizia di trattative tra Stati Uniti e Arabia Saudita per una fornitura record di armi da 60 miliardi di dollari per garantire la sicurezza del Paese nei confronti dell'Iran.

Dai blog