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Rai, mozione dei finiani per il pluralismo

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Il presidente Garimberti replica: "Non esiste l'obiettività assoluta, non può esistere"

Eleonora Crisafulli
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"Il gruppo alla Camera dei deputati di Futuro e Libertà per l'Italia ha depositato questa mattina una mozione per impegnare il governo ad assicurare il pluralismo nel servizio pubblico radiotelevisivo. La mozione è stata firmata da tutti i deputati Fli ed ha come primo firmatario il capogruppo Italo Bocchino". A renderlo noto è l'Ufficio stampa del gruppo alla Camera del partito dei finiani.  Attacco a Minzolini e Masi - Nel testo si sottolineano in particolare le presunte "irregolarità" nella condotta di Augusto Minzolini e del direttore generale della Rai Mauro Masi. Il Tg1 "attraverso gli ormai famosi editoriali del suo direttore partecipa al dibattito politico e istituzionale a sostegno di determinate posizioni o proposte legislative", mentre il dg "è giunto ad avocare una responsabilità sostanzialmente esclusiva sui programmi di informazione e approfondimento politico, secondo criteri, che appaiono chiaramente ispirati a valutazioni di opportunità politica e non al rispetto degli obblighi connessi al servizio pubblico di informazione". E così, mentre per i talk show giornalistici e le trasmissioni di approfondimento politico vengono impedite le partecipazioni "diretta o indiretta del pubblico", il "direttore del Tg1 può continuare liberamente a partecipare al gioco politico, intervenendo, in prima persona, a sostegno delle posizioni del presidente del Consiglio contro quelle del presidente della Camera". La replica di Garimberti - Il presidente della Rai Paolo Garimberti, pur ammettendo di non aver ancora letto la mozione, ha ribadito "ancora una volta che noi siamo servizio pubblico e non servizio dei partiti. Detto questo, non esiste l'obiettività assoluta, non può esistere. Pretendere l'obiettività a 360 gradi è chiedere troppo. Ma la completezza dell'informazione, non ignorare questo o quel protagonista dovrebbe far parte della nostra deontologia e della nostra linea di comportamento". Torna Annozero - Il dibattito si apre alla vigilia della prima puntata di Annozero. E, presentando la nuova edizione, Michele Santoro ha precisato che non saranno accettate ingerenze esterne, né limitazioni alla libertà di espressione: "Se ci saranno tentativi di impormi regole in contrasto con la libertà di espressione mi rifiuterò di applicarle. Io non ho paura". Rivolgendosi a Masi durante la conferenza stampa, il giornalista campano ha aggiunto: "Questa azienda deve funzionare bene, non si può andare avanti così. Contro di noi è in atto un vero e proprio mobbing, ma chi lo fa non si capisce. È una situazione kafkiana. Masi deve prendersi le sue responsabilità e deve decidere, o dobbiamo solo dimostrare ad un padrone esterno che si fa qualcosa? Un comportamento che ha la complicità della stampa che invece di discutere dei problemi seri si occupa di queste scemenze delle scalette".

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