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Di Pietro, solo un disperato gesto criminale

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Il leader dell'Idv, alla manifestazione navale, si difende da chi lo addita come responsabile del clima di violenza

carlotta mariani
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Tirato in causa da vari commenti, Antonio Di Pietro si difende. “Queste non sono teste matte, non sono terroristi come adesso vogliono far credere quelli che approfittano di quel disperato criminale che ha tentato di aggredire Belpietro per scaricare su chi protesta e su di me quel che è accaduto". Il leader dell'Italia dei Valori ha voluto precisare la sua posizione durante la manifestazione nazionale della cantieristica navale in piazza della Repubblica a Roma. Migliaia di operai sono scesi in piazza per dire ''no alla chiusura dei cantieri''. In testa al corteo, organizzato dai sindacati dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil,lo striscione degli operai di Castellamare di Stabia, dove ieri un operaio, disoccupato da 4 mesi, si e' suicidato.I manifestanti chiedono un incontro con il Governo. Di Pietro parlando dei dipendenti licenziati della Fincantieri ha sottolineato che “c'è una questione sociale grossa come una casa, c'è una disperazione  sociale che sta facendo ribellare il popolo e allora la colpa è di chi denuncia questi fatti? È la mia che nell'aula del Parlamento ho detto che Berlusconi è la causa di questo male d'Italia o è del presidente del Consiglio che pensa solo agli affari propri e alle sue società off-shore?". Il presidente dell'Idv ha ribadito che Berlusconi non si cura della Fincantieri, l'unica società italiana che è ancora dello Stato. “Si vergognino coloro che vogliono criminalizzare la protesta – ha aggiunto - questo governo dovrebbe riflettere sulle sue politiche fallimentari che non portano alla pacificazione sociale". "Berlusconi si è reso conto che, nonostante la ventina di leggi ad personam, non riesce a fermare la magistratura. Per questo ha deciso di fare una legge ad hoc al fine di istituire una commissione d'inchiesta volta a punire in Parlamento i magistrati che lo stanno processando" ha detto Di pietro. "Questa è criminalità politica allo stato puro - ha commentato - e poi Berlusconi si arrabbia se il Paese reale si ribella, come si sta ribellando, con le manifestazioni di protesta. Pensi un attimo a quel che sta facendo e, allo stesso modo, riflettano quei parlamentari della maggioranza che si accingono a votare una legge per istituire una commissione d'inchiesta: siete complici, persone che non meritano il rispetto degli elettori che vi hanno votato per tutelare i loro interessi e non per garantire l'impunità al vostro padroncino".  "Antonio Di Pietro insiste. L'aveva fatto dopo l'attentato di Tartaglia contro Berlusconi ('Berlusconi istigà), l'ha rifatto dopo l'aggressione subita a Como da Marcello Dell'Utri ('Zittirlo in tutte le piazze), e insiste oggi, dopo l'agguato che poteva costare la vita a Maurizio Belpietro, ai suoi familiari e alla sua scorta". Il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone risponde alle parole del leader dell'Idv

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