Nobel al papà dei bimbi in provetta, il Vaticano: "Non è etico"

Eleonora Crisafulli

Nobel per la Medicina al fisiologo britannico dell'Università di Cambridge, Robert Edwards, 85 anni.  L'annuncio è stato dato questa mattina al Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia, durante una conferenza stampa trasmessa in diretta online sul sito internet Nobel prize.org. Il padre della fecondazione in vitro è stato premiato per le sue ricerche pioneristiche sulla fertilità, su una tecnica che ha avuto fortissime ricadute nella società. Ha ricevuto 10 milioni di corone svedesi, corrispondenti a 1,5 milioni di dollari, battendo i favoriti: il giapponese Shinya Yamanaka (cellule staminali dal tessuto epidermico), i canadesi Ernest McCulloch e James Till (negli anni Settanta identificarono le cellule staminali) e il pioniere britannico della clonazione, John Gurdon. Gli studi - Edwards ha da poco compiuto 85 anni. È nato in Gran Bretagna, a Manchester, il 27 settembre 1925, ed ha gettato le basi della fecondazione artificiale insieme al ginecologo Patrick Steptoe, morto nel 1988. Dopo aver combattuto nella Seconda guerra mondiale, ha studiato biologia prima negli Stati Uniti e poi in Scozia, dedicandosi agli studi di embriologia. Nel 1958 è diventato ricercatore dell'istituto Nazionale per la Ricerca Medica e Londra, dove ha cominciato le ricerche su processo di fecondazione. A partire dal 1963 ha proseguito il suo lavoro a Cambridge, prima nell'università e poi nella clinica Bourn Hall. Qui, con Streptoe ha fondato il primo centro al mondo per la fecondazione assistita, che ha diretto per molti anni. Gli studi sulla fecondazione in provetta completati nel 1968 insieme al collega hanno portato il 25 luglio 1978 alla nascita di Louise Joy Brown, il primo essere umano concepito fuori dal grembo materno. Da allora, grazie alla tecnica messa a punto da Edwards e Steptoe, sono nati nel mondo oltre 4 milioni di bambini. Il premio assegnato oggi apre la settimana dei Nobel, che culminerà con il prestigioso riconoscimento per la Pace. Domani sempre a Stoccolma si conoscerà il nome del vincitore per la fisica, il giorno dopo quello per la chimica, il 7 ottobre per la letteratura, l'11 per l'economia. Il premio Nobel per la pace verrà assegnato l'8 ottobre a Oslo tra un numero record di 237 candidati, compresi dissidenti cinesi e il creatore di internet. Polemiche - Come ogni assegnazione del premio Nobel per la medicina, non si sono fatte attendere le polemiche sulla decisione della giuria. In tal senso è stata Radio Vaticana a mettere in dubbio i meriti del britannico Robert Edwards. "E' un’assegnazione che disattende tutte le problematiche di ordine etico e che rimarca che l’uomo può essere ridotto da soggetto a oggetto". Ad affermarlo è il presidente dell’Associazione Scienza e Vita, Lucio Romano. "Le tecniche di fecondazione in vitro sono inaccettabili, poiché comportano la selezione e soppressione di esseri umani allo stato biologico di embrioni. Teniamo conto che Edwards segna la storia, perchè pratica il passaggio delle tecniche dal mondo degli animali, dove venivano già da tempo messe in essere tecniche di fecondazione artificiale, all’ambito umano. Ma questo non significa assolutamente che ciò, nel suo complesso, rappresenti un progresso dell’uomo nella sua visione globale". I successi di Edwards - Sono circa 4,3 milioni nel mondo i figli della provettà e delle ricerche di Robert Edwards.  La prima, Louise Brown, di nazionalità inglese, ha 32 anni ed è nata il 25 luglio 1978. Oggi è mamma a sua volta di un bimbo di 4 anni.