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Bocchino: Finiani pronti a nuove maggioranze

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Il capogruppo di Fli apre a una coalizione alternativa per modificare la legge elettorale. Bersani: "Noi ci stiamo"

Eleonora Crisafulli
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"Se qualcuno cerca un pretesto per andare a votare, allora sappia che esiste già una maggioranza alternativa, tanto alla Camera quanto al Senato, in grado di ritrovarsi sulla modifica della legge elettorale. Solo dopo si potrà tornare al voto". A dirlo è il capogruppo alla Camera di Futuro e libertà Italo Bocchino, secondo cui è l'ora di passare "dalla sovranità padronale a quella popolare". Visto che la riforma elettorale non rientra nel vincolo di maggioranza, in caso di dimissioni del premier, "si può anche pensare a un governo che abbia come obiettivo la cancellazione del porcellum", dice il finiano in un'intervista a Repubblica. "Non vogliamo liberarci di Berlusconi ma dell'oligarchia che consente a cinque leader di nominare l'intera platea parlamentare". Con riferimento alle parole pronunciate ieri dal premier, Bocchino ribadisce il "no "di Fli a "una riforma della giustizia che sia punitiva nei confronti della magistratura, che proceda per commissioni d'inchiesta. Per noi i giudici non sono dei pazzi comunisti e neanche dei deviati meentali. Se Berlusconi cerca un pretesto, ha trovato quello giusto". Le repliche - Per il ministro dell'Interno Roberto Maroni, quella di Bocchino è un'ipotesi "strampalata": "Mi viene da sorridere a vedere insieme Bocchino, Di Pietro, Casini, Bersani e tutti noi all'opposizione. Poi per la legge elettorale non serve un nuovo governo, ma c'è il Parlamento". Al finiano replica anche Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera: "Siamo sorpresi di fronte alla riproposizione della teoria della intercambiabilità delle alleanze. Per noi la strada maestra rimane quella della governabilità. Evidentemente reale, e non logorata da mille trabocchetti e distingui. Su questo terreno la verifica è solo affidata ai fatti. Quanto alle polemiche sulla legge elettorale, esse sono per larghi aspetti pretestuose" Secondo il coordinatore Pdl, Sandro Bondi, la proposta di Bocchino "è una plastica esemplificazione del trasformismo parlamentare e punta ad affossare il bipolarismo per ritornare agli amati riti della partitocrazia". Ovviamente favorevoli, invece, i democratici. Il segretario del Pd Pierluigi Bersani, infatti, ha accolto di buon grado la proposta di Bocchino. "Noi diciamo da sempre che abbiamo una legge elettorale che è vergognosa. Che consente la nomina dei parlamentari, la subordinazione della maggioranza al governo, e che ha portato e può portare un sacco di guai a questo Paese. Quindi non da oggi noi siamo assolutamente intenzionati e disponibili a concordare una nuova legge elettorale. Le leggi elettorali non le fanno le maggioranze o le minoranze, ma il Parlamento. Non stiamo parlando di una maggioranza di governo, ma di regole del gioco".

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