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I figli di Sakineh chiedono asilo politico a Berlusconi

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"Sentiamo il pericolo di essere arrestati, chiediamo al premier un posto nel mondo dove rifugiarci"

Eleonora Crisafulli
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"La nostra condizione continua a diventare sempre più difficile e sentiamo il pericolo di essere arrestati. Pertanto, considerata anche la grande attenzione del governo e del popolo italiano nei confronti della nostra causa, chiediamo al premier italiano, Silvio Berlusconi, asilo politico. Così, in caso dovessimo intuire di essere inseguiti dal governo, avremmo un posto nel mondo dove rifugiarci".  A rivolgere l'appello al presidente del Consiglio, tramite l'agenzia di stampa Aki, sono Sajjad e Sahideh, i figli di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana che rischia la lapidazione per adulterio. Sajjad ha poi manifestato, ancora una volta, paura e preoccupazione per il futuro di Sakineh: "Nessuno qui risponde alle nostre legittime richieste sul caso di nostra madre e temiamo veramente per la sua vita". Infine l'ultimo appello al popolo italiano: "Temiamo di essere presto arrestati e il nostro avvocato, Javid Hutan Kian, è come noi in pericolo. Non lasciateci soli!".

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