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Tremonti promuove i conti 2010: "Obiettivi centrati"

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Esclusi nuovi tagli e promessi investimenti nella scuola. Ma l'Fmi mugugna: il vostro debito è al 118,4%

Roberto Amaglio
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Per Giulio Tremonti l'Italia può gioire: gli obiettivi finanziari del 2010, infatti, sono stati tutti centrati. E' questo in sintesi il contenuto dell'intervento effettuato oggi nella Commissione Bilancio della Camera e del Senato dal ministro dell'economia, il quale ha promosso non solo i passi in avanti degli equilibri finanziari, ma ha anche rassicurato i deputati sulla solidità del sistema Italia qualora venga applicato il nuovo patto di stabilità caldeggiato dalla Banca Centrale Europea e dalla UE. "Il nuovo patto europeo, che entrerà in vigore dal 2016, sarà straordinariamente confortevole per l'Italia - ha affermato Tremonti -. Se vuoi valutare la sostenibilità di un sistema devi guardare tutto e non solo la parte riguardante le finanze pubbliche. Considerate le ragioni della crisi, è però importante mettere sotto osservazione, con tutti gli strumenti possibili, non solo la finanza pubblica ma anche la finanza privata". Esorcizzati quindi nuovi tagli nella prossima Finanziaria. "La finanziaria sarà esclusivamente tabellare e recepirà i numeri del decreto di luglio e i dati dei bilanci in essere. Qualora dovesse cambiare, sarà solo per un cambio di regole all'interno dell'Unione Euroepa, ma solo a partire dal 2016". A proposito di finanza pubblica, Tremonti difende le tanto discusse province, la cui eliminazione era stata paventata in campagna elettorale, soprattutto dalla Lega Nord. "Mi pare proprio che ci sia la parola province nella Costituzione. Non voglio difendere le province. Mi limito solo a dire che andrebbe modificata la Costituzione. Tuttavia il taglio di questi enti garantirebbe un risparmio simbolico di solo di 100-200 milioni di euro". Per quanto riguarda la scuola, invece, Tremonti lancia la sua linea d'azione. "Dobbiamo investire più che possiamo. Stiamo studiando un sistema per ricostruire il sistema dell'istruzione, gli edifici, le borse di studio. Tanto per gli scolari, quanto per gli insegnanti. In tal senso sono in cantiere dei voucher per consentire la detassazione". Rimprovero Fmi - L'ottimismo di Tremonti non viene condiviso dal Fondo monetario internazionale. Nel Global Financial Stability Report (GFSR) di ottobre, infatti, si sostiene come il debito pubblico italiano si attesterà a quota 118,4% rispetto al Pil. "L'Italia - si legge nel rapporto - è caratterizzata da un alto livello di debito e ampi stabilizzatori automatici e presenta rischi fiscali elevati". Nonostante le politiche di consolidamento fiscale e le attese di una riduzione del deficit nei Paesi avanzati, il Fondo stima un aumento nel rosso dei bilanci pubblici quest'anno in molte delle principali economie: in media e' previsto un calo del deficit dal 9% del Pil nel 2009 all'8,25% nel 2010, ma ciò è dovuto al minor supporto fornito al settore finanziario Usa.

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