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Italia, visita del premier cinese

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Dopo il colloquio con Napolitano, Jiabao ha incontrato Berlusconi e ha firmato dieci accordi

carlotta mariani
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Appuntamento al Quirinale tra il primo ministro della Repubblica popolare cinese Wen Jiabao e il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. I due capi di Stato hanno parlato dell'ottimo andamento delle relazioni bilaterali e del possibile dialogo tra il Paese asiatico e la Ue in vista del vertice tra Unione Europea e Cina e della riunione dell'Asem a Bruxelles. Napolitano ha sottolineato che l'inizio dell'anno della cultura della Cina in Italia è un'importante occasione di rafforzamento dei rapporti reciproci e che coincide con il 40esimo anniversario dalla creazione delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. L'inaugurazione dell'initiva culturale sarà venerdì alla presenza del premier Jiabao e del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con un concerto della Filarmonica Cinese al Teatro dell'Opera di Roma. Il presidente della Repubblica a fine ottobre ricambierà la visita andando in Cina. Presente all'incontro, il sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Stefania Craxi.  Terminato il colloquio al Colle, Wen Jabao si è spostato a Palazzo Chigi per incontrare Silvio Berlusconi. Qui, i ministri dei governi di Italia e Cina hanno firmato dieci accordi commerciali per un valore di 2,25 miliardi di euro e sette accordi istituzionali in campo giudiziario, scientifico, culturale, ambientale ed economico-finanziario. In particolare sono stati sottoscritti dei trattati di estradizione, sul rafforzamento della cooperazione economica, sul trasporto sostenibile e sulla promozione dei patrimoni culturali. "Wen Jiabao sta dando un impulso straordinario al suo Paese - ha detto il cavalliere - sto apprezzando moltissimo quanto la Cina sta facendo sul piano della politica internazionale: una gestione portata avanti con molta saggezza e che loro stessi chiamano la politica dell'armomia". Berlusconi ha anche sottolineato l'apprezzamento per "l'importante decisione del governo cinese di garantire alle imprese straniere le stesse condizioni delle imprese nazionali". Obiettivo condiviso dai due premier è raggiungere i 100 miliardi di dollari di interscambio entro i prossimi 5 anni. Niente più timori allora per le aziende italiane che il presidente invita a guardare alla Cina "come un'opportunità perchè rappresenta un grande mercato di consumatori".   Previsto poi l'incontro con il presidente della Camera Gianfranco Fini, quello del Senato Renato Schifani e una delegazione di imprenditori. "La Cina non è solo un partner economico, non è solo un'occasione per le nostre piccole e medie imprese, non è solo una controparte commerciale, è anche un importante attore finanziario, ma soprattutto è un importante attore politico sulla scena internazionale" ha detto Massimo Iannucci, direttore generale per l'Asia al ministero degli Esteri e prossimo ambasciatore a Pechino. Nello spostamento da Palazzo Chigi a Montecitorio, il corteo è stato insultato da tre cittadini italiani che hanno gridato: "Assassini, giustizia". Due poliziotti in borghese hanno identificato le tre persone e le hanno invitate ad allontanarsi se non volevano essere denunciati per villipendio, il reato di disprezzo verbale verso particolari soggetti come istituzioni di Stato. L'Italia è la terza tappa del tour europeo del premier asiatico. Jiabao è arrivato il 6 ottobre sera accolto dal ministro degli Esteri Frattini e dal personale dell'ambasciata cinese a Roma.

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