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Poca fiducia al Tg1 e Tg5

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Lo dice il sondaggio Demos-Coop sull'informazione. Mentana e Ballarò sono considerati i più affidabili

carlotta mariani
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Italiani e informazione. È il titolo del sondaggio annuale dell'Osservatorio Demos-Coop. Grande attenzione alla televisione: più di 8 italiani su 10 si informano ogni giorno grazie al piccolo schermo ma Tg1 e Tg5 perdono affidabilità. Il telegiornale di Minzolini perde 10 punti percentuali attestandosi al 53%, quello di mediaset segna un-8% (49%). Anche gli altri momenti di informazione di MediaRai sono in calo. L'eccezione che conferma la regola è il Tg3 che ottiene il 63% di fiducia. Buoni ascolti anche per i regionali Rai. Ottima annata per il Tg de La7, ora diretto da Enrico Mentana, Sky e Rainews24. Questo perché vengono considerati meno influenzati politicamente. Secondo l'indagine, è proprio l'orientamento ad aver danneggiato l'atteggiamento del pubblico verso il Tg1, sempre più spostato verso destra. Il 55% degli italiani, pensano che la posizione dominante di Berlusconi sui media danneggi la libertà di informazione. Rimane stabile rispetto all'anno scorso il numero di persone che legge i quotidiani regolarmente (un italiano su tre). Stesso discorso per internet mentre salgono gli ascolti radiofonici (43%, tre punti in più). Programmi di dibattito e approfondimento – Ballarò conquista la fiducia degli italiani e si conferma la trasmissione più affidabile. Il discusso Anno Zero è cresciuto molto nell'ultimo anno come Report di Milena Gabanelli. In aumento il gradimento di Otto e mezzo, condotto da Lilli Gruber, e L'infedele di Gad Lerner, entrambi con un +6%. In calo Porta a Porta e Matrix. Boom di ascolti per i programmi che mescolano informazione, satira e divertimento come Striscia la notizia, le Iene e Che tempo che fa. Internet – Il web viene usato dal 40% degli italiani ogni giorno per informarsi, comprare, vendere, chattare o mettersi in mostra. Questo però non ha messo in pericolo l'importanza dei media ‘tradizionali' secondo l'osservatorio Demos-Coop. Si sono solo trasformati, arricchiti dalle nuove tecnologie, come è successo per la versione online dei quotidiani.

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