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Unicredit, Rampl potrebbe lasciare

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Il presidente sarebbe deluso dalla partita sulle nomine. Ghizzoni: "Investiremo nell'Europa centrale e dell'Est"

carlotta mariani
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Secondo indiscrezioni tedesche, Dieter Rampl, presidente di Unicredit, sta pensando un'uscita della banca. Sarebbe deluso dalla partita sulle nomine perché avrebbe voluto una seconda direzione generale dedicata al corporate investment banking. "Per quanto ne so, sono stato eletto dall'Assemblea fino all'aprile del 2012" risponde Rampl durante il tragitto verso Mediobanca, di cui è vicepresidente e dove oggi è in programma l'assemblea. "Quindi non si dimetterà" ha chiesto un cronista. "Ho già risposto" ha detto il capo di Unicredit. La smentita è stata confermata dall'Amministratore Delegato Federico Ghizzoni a margine della Giornata mondiale del risparmio. Ha poi aggiunto: "Sono positivo per il 2011 più che per il 2010: ci stiamo riprendendo. Guardiamo avanti positivamente, la crisi sta passando". Il Corriere della Sera, che ha rivelato la notizia, parla, tra i possibili sostituti, del manager di Hvb, Theo Weimer. Espansione della banca - L'Ad Federico Ghizzoni, in un colloquio con il Wall Street Journal, ha riferito che Unicredit vuole espandere il suo mercato retail e le operazioni di investment banking in Europa centrale e orientale, come Russia e Turchia. "Noi  possiamo fare di più in quell'area" ha detto Ghizzoni senza dire quanto l'Istituto intenda effettivamente investire. Per quanto riguarda i libici, ha spiegato che stanno aspettando la documentazione dalla Libia che dimostra l'indipendenza tra la Banca centrale libica e il fondo sovrano del gruppo. L'Ad ha concluso sottolineando che Unicredit non pensa di effettuare aumenti di capitale.

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