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Bush: "Il waterboarding ha salvato Londra"

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L'ex Presidente della Casa Bianca svela, in un libro, di aver autorizzato la pratica per evitare attentati contro la City

domenico d'alessandro
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Non è più inquilino della Casa Bianca, ma George W. Bush, nel bene o nel male, è rimasto una delle voci più "considerevoli" e considerate della politica Usa. Ogni volta che parla, infatti, fa discutere. L'ultima dichiarazione a finire sulle prime pagine dei quotidiani è: 'Il waterboarding ha salvato Londra'. Si tratta di una rivelazione presente nel libro dell'ex presidente Usa "Decision Points", in uscità martedì in America. Secondo il penultimo leader americano, "tre persone sono state sottoposte al waterboarding e io credo che quella decisione abbia salvato vite umane". Il riferimento di Bush è agli sventati attacchi all'aeroporto di Heathrow e a Canary Wharf, centro degli affari nella City, ma c'è anche l'accenno a sventati attentati contro "sedi diplomatiche all'estero e obiettivi multipli negli Stati Uniti". Secondo Bush il waterboarding non è un metodo di tortura, come invece ha affermato il suo successore alla Casa Bianca Barack Obama. Alla domanda se avesse personalmente autorizzato l'uso di questa tecnica su Khalid Sheikh Mohammed, mente dell'11 settembre, Bush risponde chiaramente: "Dannazione, sì". Rispetto per la vita - Nel libro Bush parla anche delle sue idee circa le questioni etiche. Giustificate, afferma, da un episodio che l'ha segnato: "Dopo un aborto spontaneo - racconta - mia madre mi mostrò il feto in un barattolo. Ero adolescente, ma ricordo tutto come se fosse ieri. Mi disse: 'Ecco il feto'. Rimasi profondamente impressionato: è lì che ho capito che bisogna rispettare la vita". Questo è solo uno degli episodi che espone più dettagliatamente nel suo libro "Decision Points". Un libro da 7 milioni di dollari: almeno, a tanto ammonta l'assegno che la casa editrice Crown Publishers ha staccato per avere, tra i suoi autori, l'ex Presidente degli Stati Uniti. La politica di Barack - George W., in un'intervista alla Nbc per promuovere il libro, ha parlato dell'attuale situazione politica. Sono passati solo pochissimi giorni dalla sconfitta di Obama alle elezioni di MidTerm, e sono state settimane piene di critiche per l'attuale leader. Bush, però, ha fatto un passo indietro: "In questo momento è già abbastanza criticato. Non aggiungerò la mia voce". Un passo indietro che però vale già come una critica.Bush, che se ne intende di sondaggi "cattivi" sulla sua popolarità, non si è lasciato sfuggire un riferimento alle percentuali piuttosto basse di Obama: "Più di una persona mi ha detto che la mia immagine si sta risollevando agli occhi del popolo americano. Ma comunque non bisogna inseguire i sondaggi, la popolarità è fuggevole dura un attimo". IL DIZIONARIO Cos'è il waterboarding? Si tratta di una pratica che consiste nell'immobilizzare un individuo, in modo tale che i piedi si trovino più in alto della testa, per versagli dell'acqua in faccia. E' una forma di "annegamento controllato" in quanto l'acqua invade le vie respiratorie. Il soggetto sottoposto a waterboarding ha la sensazione di morte imminente, ma non può far nulla per liberarsi. I possibili danni arrecabili tramite il waterboarding consistono in problemi polmonari o cerebrali derivanti dalla riduzione dell'apporto di ossigeno. Sono possibili anche danni fisici nel tentativo di liberarsi. L'ex presidente George Bush, insieme al suo vice Dick Cheney, si sono detti favorevoli all'uso di questa pratica. Barack Obama, invece, l'ha condannata definendola "una tortura". 

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