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Inchiesta "Why not"

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pace fatta tra le Procure

Albina Perri
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Scoppia la pace tra le Procure di Catanzaro e Salerno sulle inchieste “Why not” e “Poseidone” che riguardano i presunti illeciti legati alle inchieste del pm De Magistris: le indagini andranno avanti nelle rispettive competenze della procura calabrese e campana. L'impasse è stata sbloccata grazie ad un doppio dissequestro degli atti compiuto innanzitutto dalla Procura generale di Catanzaro e successivamente da quella di Salerno, in seguito all' intesa raggiunta tra i responsabili dei due uffici giudiziari. L'accordo è stato raggiunto dopo che il procuratore generale di Salerno, Lucio di Pietro, ha convocato il procuratore della città campana, Luigi Apicella, e un delegato del procuratore generale di Catanzaro, Enzo Iannelli. La mediazione di di Pietro avrebbe convinto i vertici della due Procure in conflitto a trovare un accordo che prevede che la Procura di Salerno possa acquisire copia degli atti che interessano la propria indagine mentre quella di Catanzaro sarà in grado di continuare gli accertamenti sulle inchieste “Why not” e “Poseidone”. Il presidente Napolitano ha “vivamente apprezzato” la comunicazione dell'intesa tra le Procure. “La risoluzione, assunta dagli organi di vertice degli uffici giudiziari nell'esercizio delle attribuzioni previste dalle disposizioni vigenti, costituisce un significativo passo verso il superamento della grave situazione di paralisi delle rispettive funzioni processuali creatasi a seguito dell'aspro contrasto tra le due Procure” si legge in una nota del Quirinale. Il diretto interessato, Luigi De Magistris, ha preferito non sbilanciarsi: “E' un momento delicato, un momento in cui è opportuno non esprimere alcuna dichiarazione, al momento opportuno anche io dirò la mia”.

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