Cerca
Logo
Cerca
+

Gli universitari sul piede di guerra "Mercoledì assedieremo la Camera"

default_image

La riforma degli atenei vicina all'approvazione. Riparte la protesta degli studenti. La Gelmini: "Niente di nuovo"

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Mariastella Gelmini spinge sulla riforma universitaria, e nelle scuole italiane e attorno a Montecitorio monta la protesta. In Aula - Nel secondo giorno di discussione alla Camera, il ministro dell'Istruzione ha ottenuto l'accordo probabimente decisivo per il via libera al decreto legge che modificherà il mondo dell'istruzione. Il testo prevede il ripristino degli scatti di anzianità e la trasformazione di una parte dei vecchi ricercatori in associati. Futuro e Libertà, in cambio del "sì", avrebbe ottunuto l'abrogazione dell'articolo che rende il ministero dell'Istruzione subalterno a quello dell'Economia. L'ok dei finiani - La non ostilità dei 36 deputati di Futuro e Libertà sembra rendere l'esecutivo certo dell'approvazione entro giovedì della riforma, per la quale le forze di opposizione hanno presentato 400 emendamenti, 230 dei quali firmati dal Partito Democratico. Il 9 dicembre è previsto il secondo esame al Senato e il via libera definitivo al provvedimento. La riforma Gelmini potrebbe dunque diventare legge con la sessione di Bilancio in chiusura e prima del voto di fiducia, in calendario il 14 dicembre. La protesta - L'accelerazione dell'iter della legge ha però scatenato la protesta negli atenei. I ricercatori, che da tre mesi hanno sostanzialmente paralizzato l'attività di 40 delle 66 università italiane, hanno deciso di salire in massa sui tetti delle facoltà (cinque di queste sono state occupate). La protesta è andata in scena alle università di Salerno, Roma, Milano e Torino. Nel capoluogo piemontese un gruppo di studenti è arrivato a bloccare i binari della stazione di Porta Nuova, mentre altri ragazzi hanno provato addirittura a bloccare un convoglio Frecciarossa in movimento. Tra le altre città dove l'attività didattica è stata bloccata, ci sono Palermo, Bologna, Firenze, Pisa, Pavia Trieste, Cagliari, Empoli, Lucca e Prato. Roma, occupata medicina - All'Università La Sapienza di Roma, oltre al susseguirsi di assemblee, è stato occupato il dipartimento di medicina, e gli studenti dormiranno sul tetto della facoltà nella notte tra martedì e mercoledì. Anche gli studenti di ingegneria sarebbero intenzionati a occupare.  "Questa settimana blocchiamo l'approvazione del decreto", giurano gli universitari. Il ministro - Mariastella Gelmini non sembra essere sconvolta dalla nuova tornata di proteste degli studenti. Intercettata verso le 20 di martedì sera mentre usciva dall'aula della Camera ha dichiarato: "Le proteste nelle università? Niente di nuovo". "Assedieremo il Parlamento"  - L'agitazione ha conivolto anche 200 scuole superiori, dove sono in corso assemblee staordinarie, occupazioni, cogestioni e autogestioni. Ma non è tutto. La Rete degli studenti universitari e la Cgil, infatti,  promettono battaglia per mercoledì, giornata in cui, assicurano, "assedieremo il Parlamento e Montecitorio".  Le associazioni hanno in programma un sit-in premanente davanti alla Camera a partire dalle 10 del 24 novembre.

Dai blog