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Scontro Floris-Silvio: commento di Belpietro

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Guarda il video-editoriale del direttore di Libero sulla puntata di Ballarò in cui è intervenuto Berlusconi

Andrea Tempestini
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Martedì sera, nella trasmissione Ballarò, è andato in scena il consueto attacco nei confronti del premier Silvio Berlusconi. Dopo la riscostruzione effettuata dalla trasmissione sull'operato del governo nel risolvere l'emergenza rifiuti in Campania, Silvio però non ce l'ha più fatta a sopportare. Ha preso in mano il telefono e, ancora una volta, ha chiamato la redazione di Giovanni Floris. "Siete prepotenti e mistificatori", questa l'accusa del premier, che ha poi spiegato come "siamo intervenuti e abbiamo rimediato alla situazione attraverso la Protezione Civile". Nella trasmissione di Rai 3 era presente il direttore del nostro quotidiano. Ascolta la sua opinione nel video-editoriale. Emergenza rifiuti - "Le promesse circa l'emergenza rifiuti sono state assolutamente mantenute", ha sbottato il Cavaliere contestando il già citato servizio. Il conduttore ha quindi cercato di interrompere il premier per porgergli delle domande, ma Silvio si è diferso: "E' una tecnica che con me non funziona". Ritorno di protesta - Berlusconi nella telefonata di martedì sera ha messo subito in chiaro le cose. Il suo nella trasmissione è stato "un ritorno di protesta". Il Cavaliere ha poi continuato sul caso di Terzigno, sottolineando come la promessa di risolvere l'emergenza rifiuti è stata mantenuta "con otto giorni di anticipo". Su Napoli, invece, "l'impegno è stato rispettato in tre giorni". Servizio pubblico - Infine l'affondo finale nei confronti di Floris: "Lei crede che la Rai sia sua, invece è pagata da tutti gli italiani. Siete dei mistificatori, è la solita tecnica che non può funzionare con me che di tv, se permette, ne so più di lei". E quindi il "click" del ricevitore, riattaccato da un premier infuriato. La Rai si schiera con Floris - Per il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ieri sera Giovanni Floris è stato "corretto" nella gestione dell'intervento in diretta di Silvio Berlusconi. In generale, ha aggiunto il presidente, "non va bene che si conduca una sorta di campagna elettorale anticipata sulla pelle della Rai". "Non è la prima volta che mi capita di esprimermi su una telefonata del Presidente del Consiglio a Ballarò, una trasmissione che, a mio avviso, rispetta quei canoni di pluralismo che sono cardine del Servizio Pubblico. Credo che, come in una precedente occasione in cui definiì impeccabile la sua conduzione, anche stavolta Floris si sia comportato in modo corretto nei toni e nei modi facendo il suo mestiere di giornalista e cercando di porre delle domande al Presidente del Consiglio che poco prima aveva annunciato la sua disponibilità a rispondere". "Venga in studio" - Secondo Giorgio Merlo, deputato del Partito democratico e vicepresidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai, "al di là degli schiamazzi e delle opposte tifoserie, adesso il presidente del Consiglio deve fare una cosa sola: accettare il confronto democratico e partecipare ad una puntata di Ballarò. Sarebbe il modo migliore per evitare ridicole ed imperiali irruzioni durante la trasmissione di Floris e, al contempo, misurarsi con altri interlocutori. Questo è l'unico modo per rispettare e difendere il servizio pubblico" In occidente nessuna tv del genere - "La puntata di ieri sera di Ballarò, come molti altri fatti ormai ritenuti ordinarì nei nostri palinsesti televisivi, andrebbe studiata a lungo, e fatta conoscere, anche all'estero, per mostrare il livello di manipolazione e di aggressione in corso in Italia contro il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati". Il grido d'allarme è del portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, che chiosa: "Non conosco un solo Paese occidentale in cui la politica in tv sia affrontata così: con questo livello di faziosità dei conduttori, con il metodo della rissa tra ospiti nel pollaio-studio, e con qualcuno a cui si tende regolarmente una trappola mediatica". Lo sdegno di Bondi - "L'ultima puntata di Ballarò, ma non solo, dovrebbe spingere tutte le forze politiche a una riflessione seria sulla funzione e sui caratteri delle trasmissioni televisive dedicate all'approfondimento politico, soprattutto a partire dai programmi della televisione pubblica. Di questo passo viene letteralmente annientata la dignità della politica e la credibilità degli esponenti politici, a qualunque schieramento appartengano. Anche i conduttori televisivi di successo dovrebbero avvertire la necessità di ripensare il proprio ruolo nel rispetto di tutte le opinioni, con l'obiettivo di elevare e non di avvilire ulteriormente lo spessore della politica in Italia", così il ministro della Cultura, Sandro Bondi. Trasmissioni orientate -  Per Paolo Romani, il ministro allo Sviluppo Economico, "purtroppo in Rai ci sono solo trasmissioni molto oreintate". Il ministro ha rilasciato la dichiarazione a margine della presentazione della Fondazione per Roma 2020, ed ha poi aggiunto: "Non voglio passare per quello che parla sempre male del servizio pubblico, ma è una constatazione dei fatti. Riesce difficile per la nostra parte politica rimanere sereni". Il precedente - Il due giugno scorso ci fu un precedente. Un servizio di Ballarò sulla manovra economica del Governo fece infuriare il premier, che telefonò in trasmissione e l'esito della discussione fu simile a quello di martedì sera.

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