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Veronesi: "Tac spirale contro tumore ai polmoni"

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Secondo l'oncologo è un esame salvavita che ridurrebbe del 20% la mortalità: "Svolta epocale"

domenico d'alessandro
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E' Umberto Veronesi il primo ad essere entusiasta per i risultati del National cancer institute Usa, che confermano quelli dell'Istituto europeo di oncologia di Milano: secondo gli studiosi italiani e americani, la diagnosi precoce con Tac spirale nei soggetti a rischio ridurrebbe del 20% il tasso di mortalità per tumore ai polmoni. Il celebre oncologo ha parlato apertamente di "una svolta che cambierà radicalmente le strategie e le politiche sanitarie in merito alla lotta contro il tumore al polmone: da oggi - ha affermato Veronesi - non proporre questo esame alla popolazione a rischio, cioè i forti fumatori, diventa un atto non etico, perchè li si priva della possibilità di salvare la loro vita. Appena la ricerca sull'imaging ha messo a disposizione la tac a basso dosaggio - ha poi spiegato - ho creduto nelle sue potenzialità di diventare un esame salvavita, come è la mammografia per il tumore del seno. Già dal 1999 ho promosso all'Istituto europeo di oncologia un ampio studio clinico su 1000 fumatori volontari, diventati 6000 nel 2004, che ha dato risultati straordinari: una percentuale di sopravvivenza del 70% dopo dieci anni di controlli". Massimo Bellomi, direttore della divisione di radiologia, racconta: "Per 10 anni abbiamo controllato ogni anno con Tac spirale a basso dosaggio un totale di 6000 forti fumatori, che hanno fumato almeno un pacchetto di sigarette al giorno per 20 anni, o ex forti fumatori che hanno smesso da meno di 10 anni. Abbiamo eseguito circa 40.000 tac spirali a basso dosaggio ed abbiamo diagnosticato 297 carcinomi polmonari, che nel 75% dei casi erano in stadio iniziale".

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