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PagheRai

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di Filippo Facci

Andrea Tempestini
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Che ideona, era proprio il momento economico e politico ideale: proporre il pagamento automatico del canone Rai per chiunque abbia un semplice contratto di energia elettrica, cioè per chiunque, appunto. Al ministero dello Sviluppo economico non hanno vie di mezzo: o sono pagati a loro insaputa o pretendono che a nostra insaputa paghiamo noi.  È un temerario, Paolo Romani: ha ripescato questa sua idea fissa - già bocciata tempo fa - anche se una parte della maggioranza non è d'accordo; chi non possiede un televisore dovrebbe essere lui a dimostrarlo (inversione dell'onere della prova: molto garantista) senza dimenticare che già oggi dovrebbe pagare il canone Rai chiunque possegga anche solo una videocamera, un I-pod, un videofonino, una macchina fotografica digitale, uno schermo di computer (anche senza computer) e persino un videocitofono.  In Italia ferve il dibattito perché abbiamo il canone e pure gli spot, perché non si sa più che cosa sia un servizio pubblico, perché il mercato è cambiato, perché la gente è incazzata nera, soprattutto perché la Rai è uno spaventoso carrozzone con un passivo di centinaia di milioni e diecimila dipendenti, tremila precari, dirigenti nullafacenti, direttori disoccupati, società esterne, case di produzione, e amici, parenti, mamme, amanti, future ministre: avevamo solo il problema di rifinanziare tutto questo. Molto popolare, molto deregulation, molto governo del fare.

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