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Silvio: "Fini traditore" Lui: "Solo propaganda"

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Dopo il messaggio del premier, replica Gianfranco: "Non crede a quello che dice. Primo tradimento del Pdl". Berlusconi rincara: "Fli un treno che va a sinistra guidato da Bocchino". E poi rilancia sulla riforma costituzionale: "Subito dopo la fiducia"

Andrea Tempestini
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Per il Cavaliere il momento politico è "assurdo". Così, in un messaggio audio rivolto ai Promotori della Libertà, Silvio Berlusconi affida al movimento "la missione di aiutare gli italiani" a comprenderlo. "Vi chiedo anche di mobilitarvi fin da ora per sabato 11 e domenica 12 dicembre, per una grande manifestazione e una raccolta di firme a sostegno dell'azione del governo, per non tradire gli elettori, allestendo punti di incontro e di dialogo con gli italiani nelle nostre città" "Questo governo è stato eletto dagli italiani e al nostro governo non c'è altra alternativa se non quella di nuove elezioni, che nessuno vuole perché sanno che se andassimo alle urne li sbaraglieremmo tutti", ha dato sfoggio di ottimismo il Cavaliere. Anche perché, continua, "molti esponenti di Fli si sentono in grave difficoltà".  Il premier rivela: "Qualcuno di loro mi diceva che sono saliti su un treno a guida Fini con destinazione terza gamba del centrodestra e si trova invece su un treno a guida Bocchino, Granata e Briguglio, con destinazione sinistra". La replica di Fini - Anche di sabato pomeriggio le schermaglie tra il presidente della Camera e il premier non accennano a placarsi. Per il leader di Futuro e Libertà quelle del Cavaliere "sono le solite affermazioni propagandistiche a cui non crede neanche lui". La propaganda, ha continuato Fini, "in politica si fa ma lui a volte eccede. Andare al voto sarebbe un azzardo per il Paese. Berlusconi non si rende conto che andando avanti così non otterrà nè la fiducia nè le elezioni anticipati anche perchè molti parlamentari non vogliono andare al voto". Anche Carmelo Briguglio, il capo della segreteria politica di Fli, ha voltuo rispondere all'accusa di "tradimento". "Traditores erano i cristiani che  consegnavano (tradere) i libri sacri all'imperatore, ma nel Pdl non c'erano libri sacri e l'Imperatore noi abbiamo deciso di lasciarlo, credo per sempre". "In politica le categorie non devono essere evocate, ma il primo tradimento", ha continuato nel suo attacco il leader futurista, "viene da coloro che hanno da sempre definito il Pdl come un partito plurale di massa e dell'amore". Fini ha sostenuto di essere stato cacciato dal partito perché sosteneva che ci fosse "una soggezione del Pdl nei confronti della Lega. Il tempo mi ha dato ragione", ha sentenziato Gianfranco, "così come quando sostenevo le tesi sulla legalità e mi accusavano di essere un sovversivo, poi è scoppiato il caso Cosentino". Silvio rilancia sulla riforma costituzionale - "Appena il Parlamento ci avrà confermato la fiducia, cosa di cui sono certo anche grazie al vostro impegno, le prossime tappe saranno la riforma costituzionale della giustizia e per un fisco al passo con i tempi più equo e più attento alle famiglie con i figli a carico". Questo il messaggio del premier inviato all'assemblea dell'Alleanza di centro. Governo del fare - Il premier ha poi ribadito che "il nostro è il governo del fare: gli altri parlano e noi facciamo. Abbiamo lavorato tanto e bene, risolto tutte le emergenze vecchie e enuove a cominciare da quella rifiuti". Nel messaggio Berlusconi è poi tornato sulle contestazioni alla riforma universitaria, portata avanti "nonostante le proteste di piazza organizzate dalla sinistra e la difesa dei baroni fatta da chi è salito sui tetti". Continueremo a lavorare - Sulla fiducia, infine Silvio si è detto "convinto che il Parlamento" assicurerà il voto, e proprio per questo "continueremo a lavorare. Sono convinto che non ci sarà bisogno di nuove elezioni, perché il senso di responsabilità,la coerenza, il rispetto e la lealtà verso gli elettori, la necessità di evitare un salto nel buio, sono tutte ragioni per le quali i parlamentari eletti nel centrodestra saranno costretti a stare con noi, a sostenerci con il loro voto, sino al completamento della legislatura". Il Cavaliere ha però specificato che ""il 14 dicembre non ci accontenteremo di una fiducia occasionale, basata su fragili margini numerici. Necessitiamo di una fiducia convinta e continuativa. Questa è l'unica condizione per evitare il ritorno al voto". Patto di legislatura - Berlusconi ha poi aperto le porte ad un eventuale ampliamento della maggioranza: "Vogliamo realizzare con chi ci sta patto quel patto di legislatura del quale ho parlato nelle scorse settimane. Questo vuol dire che siamo aperti a ragionare con tutti senza pregiudizio se non con l'impegno della coerenza del rispetto al nostro programma e l'impegno della lealtà nei confronti nei nostri elettori".

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