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La Clinton a Silvio: "Per gli Usa non c'è amico migliore"

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L'attestato di stima dal segretario di Stato: "Nessuno sostiene amministrazione Usa con stessa coerenza"

Andrea Tempestini
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Dopo i veleni sparsi da Wikileaks, arriva un dolce da Hillary Clinton. "Non abbiamo amico migliore. Nessuno sostiene l'amministrazione americana con la stessa coerenza con la quale, in questi anni, Berlusconi ha sostenuto le amministrazioni Bush, Clinton e Obama". Così la Segretaria di stato a stelle e strisce Dagli Stati Uniti - al termine di un colloquio a margine del vertice Osce in cosrso in Kasakhstan durato circa mezz'ora - arriva insomma un attestato di profonda stima al premier. Sui contenuti della chiacchierata tra la Clinton e Berlusconi ancora non è trapelato nulla, ma è plausibile che all'ordine del giorno ci fossero i temi della collaborazione tra Usa e Belpaese, da rinsaldare - ammesso che ce ne fosse bisogno - dopo le rivelazioni di Julian Assange (per il quale oggi è arrivato un mandato di cattura internazionale). E proprio al termine del faccia a faccia tra le delegazioni dei due Paesi, la Clinton ha preso parola per elogiare i rapporti tra l'amministrazione di Washington e l'esecutivo del Cavaliere, che ancora non ha voluto commentare. La Clinton ha inoltre sottolineato il "sostegno generoso" dell'Italia per le operazioni in Afghanistan, ed ha affermato che "tanto le amministrazioni repubblicane tanto quelle democratiche sanno che possono contare su Roma e su Berlusconi per realizzare e sostenere i valori che condividiamo". Il Pd si scusi - ""Dopo le parole chiarissime, gli elogi pieni e incondizionati, il riconoscimento caloroso e assolutamente inconsueto che va ben al di là di qualunque liturgia diplomatica che Hillary Clinton ha indirizzato a Silvio Berlusconi, l'opposizione, Pd in testa, farebbe bene a scusarsi con il premier". Così il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, che conclude: "Se fossero persone serie ammetterebbero di aver sbagliato". Georgia ed Afghanistan - Tra gli elogi espressi dal segretario di Stato americano, c'è stato quello per la "stretta collaborazione" offerta dal Cavalierie e dal presidente transalpino Nicolas Sarkozy "per contribuire a stabilizzare la situazione in Georgia". Sull'Afghanistan si è poi espresso il presidente del Consiglio: "È molto utile pensare ad una polizia di frontiera comune per il controllo dei confini dell'Afghanistan", così Silvio Berlusoni. "E' giusto", ha proseguito,  "che noi diamo una mano concretissima con i nostri formatori". L'obiettivo, quello di formare "nuove forza di polizia afghane". Anche se, ha concluso il premier, "anche dopo il 2014 è importante che tutti gli stati diano il loro contributo per la sicurezza delle frontiere del Paese".

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