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Udc, mozione di sfiducia contro il Cav, Berlusconi "Agguati di palazzo"

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Casini presenterà il suo "no" . Fini con lui. Bossi: "Ognuno sceglie come morire". Aula chiusa fino a metà dicembre

domenico d'alessandro
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Il loro "no" era noto da tempo, ma oggi l'Udc alla Camera ha deciso all'unanimità di presentare autonomamente una mozione di sfiducia al governo. Lo ha fatto sapere lo stesso leader Pierferdinando Casini, che ha dichiarato: "E' una strada obbligata, in coerenza con gli impegni presi. Se Berlusconi dovesse dimettersi prima sarebbe un gesto di grande intelligenza". Nel pomeriggio lo stesso Casini aveva annunciato il loro appoggio alle mozioni presentate dagli altri gruppi politici, proclamando che avrebbero votato in maniera "compatta". La convinzione del leader centrista si era rafforzata dopo l'incontro con Gianfranco Fini e Francesco Rutelli. Per Casini "questo governo tira a campare e non ha più l'autosufficienza politica e parlamentare". In serata, inoltre, si è appreso che giovedì si terrà una riunione a tre con Fini, Casini e Rutelli: all'ordine del giorno sembra ci sia un solo punto, la verifica della fattibilità di un eventuale terzo polo. BERLUSCONI: "NON TRADIAMO GLI ELETTORI" - "Lasciamo agli altri le manovre e gli agguati di palazzo. Lasciamo agli altri le chiacchiere e le polemiche inutili, noi continuiamo a lavorare e a cercare di comunicare ai cittadini le cose realizzate dal governo". Silvio Berlusconi si affida al suo network ufficiale su Internet per il varo di una nuova strategia di comunicazione. Proprio per questo, il Cavaliere annuncia il suo imminente approdo su iPhone e iPad. Poi tuona: "Se il 14 dicembre non avremo una forte e consistente fiducia e ci sarà impedito di continuare a governare, useremo queste iniziative nella prossima campagna elettorale. Saranno un esempio della 'moralità del fare' che è il marchio del nostro stare in politica e che consiste essenzialmente nel rispettare il programma e nel non tradire il mandato avuto dagli elettori". Il governo del fare - Il Premier quindi prosegue: "Noi siamo 'il Governo del fare', lo abbiamo dimostrato anche in queste ultime difficili settimane, lavorando per portare a compimento i cinque punti di programma sui quali abbiamo avuto la fiducia alla fine di settembre, conseguendo importanti successi in politica estera, intervenendo, tra mille difficoltà, per risolvere la nuova emergenza rifiuti di Napoli, approvando alla Camera la riforma dell'università". Le nuove idee - all'avanguardia tra i politici mondiali - sono "volte a informare direttamente i nostri sostenitori e tutti coloro che vogliono sapere la verità", ha illustrato Berlusconi, che ha anche ringraziato "per il sostegno, l'impegno e la vicinanza che tutti i sostenitori riuniti in www.forzasilvio.it mi stanno dando in queste settimane. È corroborante per me e di buon auspicio per le impegnative settimane che ci attendono". Le domande dell'Udc - "Il mio auspicio è che, o prima o dopo il 14 dicembre, si arrivi a un nuovo governo, un governo più forte, che parta dalla maggioranza di centrodestra e la ampli: a quel punto rivedremo tutte le questioni, compreso il ministro dei Beni Culturali". Queste le parole del portavoce dei finani, Benedetto Della Vedova, che parla della necessità di avere "un obiettivo alla volta: oggi credo che l'obiettivo sia quello di determinare un punto e a capo del Berlusconi quater e riaprire una fase nuova in questa legislatura" . Ognuno muore come vuole - La risposta della Lega Nord non si è fatta attendere:  "Ognuno sceglie di morire come vuole". Così il Senatuùr Umberto Bossi sulle intenzioni di Fini&Casini di presentare una mozione di sfiducia. Ma il leader leghista ha poi ribadito il suo ottimismo circa il voto del 14 dicembre: "Il governo ce la dovrebbe fare tranquillamente". STOP AI LAVORI DELLA CAMERA - Da lunedì 6 alle ore 16 di lunedì 13. In questo periodo la Camera dei Deputati resterà chiusa, i lavori riprenderanno con il voto di sfiducia al governo. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, che ha approvato una proposta del Popolo della Libertà. Anche Futuro e Libertà ha votato, questa volta, ha votato "sì". Le opposizioni, con Partito democratico e Unione di Centro, sono sul piede di guerra perché, dicono, così facendo "slitta tutto ciò che era in calendario, compresa la mozione di sfiducia al ministro Sandro Bondi". Le porte di Montecitorio, dunque, rimarranno chiuse per una settimana, a meno che non venga richiesta una terza lettura per le eventuali modifiche che il Senato potrebbe proporre. "In pendenza di una mozione di sfiducia non è opportuno che in Aula si affrontino questioni delicate", ha dichiatato Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl. Salta così il voto sulla mozione di sfiducia al ministro della Cultura, Sandro Bondi, al centro delle critiche per i crolli di Pompei. Dura la protesta dell'opposizione, che con Dario Franceschini (Pd) ha sostenuto che la chiusura della Camera "ha ragioni politiche". Per Gian Luca Galletti, dell'Udc, "la verità è che il Pdl è preoccupato di affrontare l'Aurla: lavorare la prossima settimana sarebbe stato un messaggio positivo per il Paese".

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