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Bricolo: "Sfiducia un errore. Mai governo di perdenti"

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Il capogruppo leghista intervistato dal nostro direttore, Maurizio Belpietro

Andrea Tempestini
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Un estratto dell'intervista del nostro direttore, Maurzio Belpietro, a Federico Bricolo, capogruppo al Senato della Lega Nord. Il colloquio è andato in onda venerdì 3 dicembre ne "La Telefonata", la rubrica di Belpietro nel programma Mattino Cinque. Il tema, gli scenari politici in vista (e dopo) la fiducia del 14 dicembre. Ma allora cosa succede dopo la sfiducia annunciata da tutti, compresi Fini, Casini e Rutelli? Aspettiamo tutti il 14, sarà il giorno della chiarezza. Io credo che l'annuncio di questa mozione di sfiducia presentata da finiani, Rutelli e Casini sia un grave errore politico. Si va contro il mandato elettorale che ci hanno dato i cittadini. Le richieste del cosiddetto terzo polo sono inaccettabili: vogliono cambiare il premier, il programma elettorale e anche alleanze, allargandola a Casini che alle ultime elezioni si è presentato contro la coalizione di centro destra. E con Rutelli, cofondatore del Partito Democratico. Sì, tra l'altro nel 2001 fu anche lo sfidante di centrosinistra di Berlusconi. Un'anomalia... Tutti gli elettori di centrodestra, da questa svolta, possono solo trarre una grande confusione e percepire una grave perdita di credibilità. Ma i numeri alla fine ci saranno, i 316 o 317 deputati che servono alla Camera? Io credo che il governo riuscirà a tenere sicuramente la maggioranza al Senato, ma anche alla Camera. Vedo molto tatticismo da prima Repubblica. Sono mesi che si parla della mozione di sfiducia. I finiani inizialmente dicevano "non voteremo mai contro Berlusconi", ma ora hanno cambiato linea. Bossi ha fatto capire che se non ci fossero i numeri è inutile galleggiare. Forse a un certo punto la stessa Lega vorrebbe staccare la spina e andare a votare. Verso i cittadini serve sempre chiarezza. Questo è l'unico governo legittimato a governare, ha il mandato popolare. Governi alternativi, dei perdenti, fatti attraverso congiure di palazzo non sono possibili. Se ci sono i numeri per fare le riforme per cambiare il paese bene, altrimenti l'unica strada possibile è il voto. Ma neanche se ci fosse la crisi finanziaria o qualche necessità internazionale? Proprio per la crisi, la responsabilità di tutti dovrebbe essere quella di mandare avanti questo governo. Un po' come succede in Spagna e altri Paesi. Noi siamo l'unico Paese al mondo in cui l'opposizione chiede un governo dei perdenti. Se si va a votare, non c'è il rischio che saltino le riforme, in particolare il federalismo? Una crisi, sono convinto, bloccherebbe qualsiasi riforma. Non potrebbero farle né i governi nuovi o tecnici né potrebbe farle il governo che legittimamente ha il compito di governare. E' da irresponsabili interrompere questa azione di riforme che sta portando avanti l'esecutivo. Penso a quello che ha fatto Maroni negli ultimi due anni, in cui è riuscito a bloccare il flusso dei clandestini. Oggi su qualche giornale si legge che Bossi premerebbe sul presidente del Consiglio per fargli trovare un'intesa con Fini. Possibile? La Lega ha sempre cercato di trovare una sintesi nella discussione tra i finiani e gli altri rappresentanti del Pdl. Mi sembra però che la decisione di presentare una mozione di sfiducia faccia cadere qualsiasi possibilità di accordo. Vedremo, mancano ancora tanti giorni al 13 o al 14, giorno in cui ognuno si dovrà assumere le proprie responsabilità.

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