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Disoccupazione record negli Usa. Corre invece la Germania grazie all'export

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Stati Uniti,i senza lavoro al 9,8%, record da aprile. Berlino, Pil +3,6%, mai così da riunificazione. Preoccupa Lisbona

Andrea Tempestini
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Brutte notizie dagli Stati Uniti, schiacciati da una crisi da cui non riescono a uscire. La disoccupazione nel mese di dicembre è arrivata al 9,8%, un record dallo scorso aprile. La Casa Bianca considera il tasso di disoccupazione Usa, che a novembre ha toccato il 9,8%, "inaccetabilmente alto". Tale dato dimostra come sia importante procedere a un taglio delle tasse alla classe media e all'estensione dell'assicurazione sulla disoccupazione, così Washington in un comunicato. GERMANIA - Nel Vecchio Continente, invece, la locomotiva tedesca continua a correre. Il Pil teutonico ha registrato un tasso di crescita nel 2010 del 3,6%, la migliore accelerazione dai tempi della riunificazione. Queste le stime della Bundesbank, l'istituto centrale tedesco, che venerdì ha rivisto in meglio le previsioni economiche. La banca ha poi previsto un rallentamento nei due anni successivi, con una crescita del 2% nel 2011 e dell'1,5% nel 2012. Il fattore chiave per la crescita del Pil rimane l'export, che rafforza la domanda interna. PORTOGALLO - L'altro lato della medaglia europea rimane però il Portogallo, che secondo le ultime stime finirà in recessione nel 2011 a causa degli effetti del piano di austerity varato da Lisbona. La previsione è firmata dall'agenzia di rating Standard & Poor's, che ha poi messo nel mirino alcuni dei principali istituto di credito europei (Banco Espirito Santo, Banco Bpi e Banco Commercial Portugues), tutti "messi sotto osservazione con implicazioni negative".

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