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Colera ad Haiti, l'appello di Ban Ki-moon

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Il segretario Onu sull'epidemia: "Servono almeno 164 milioni, è arrivato solo il 20%"

domenico d'alessandro
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Giunge anche l'appello di Ban Ki-moon per dare una mano ad Haiti. L'isola caraibica, dopo essere stata devastata da un fortissimo terremoto nello scorso gennaio, è ora vittima di un'epidemia di colera che ha già ucciso almeno 1800 persone. Il segretario generale dell'Onu ha lanciato un appello per raccogliere fondi destinati a fermare l'epidemia, riferendo come la richiesta di 164 milioni di dollari avanzata nello scorso mese di fronte all'Assemblea generale non è stata finanziata che per il 20% grazie a donazioni internazionali. "Vi chiedo con urgenza di contribuire a finanziare l'appello interamente", ha affermato Ban Ki-moon, secondo cui la cifra di 164 milioni è solo "prudente: occorrerà quasi certamente rivederla verso l'alto. Non sarà una crisi a breve termine, non possiamo pensare a un breve termine nella nostra risposta" all'epidemia, ha concluso il segretario delle Nazioni Unite. Intanto, sull'isola, il panico è ormai dilagante. Almeno 12 persone sono state linciate negli ultimi giorni solo nel dipartimento della Grand'Anse, a sud ovest. Inoltre, stando ai racconti della polizia locale, "una decina di persone accusate di aver importato il colera nella regione sono state uccise a colpi di macete e pietre e i corpi bruciati in strada". In questo clima pesantissimo, tra ricostruzione post terremoto e paura e allarme per l'epidemia, si sono svolte lo scorso 28 novembre le elezioni: la candidata Mirande Manigat, dei Democratici nazionalisti progressisti, si è autoproclamata vincitrice.

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