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Sakineh, smentita Iran: "Non è stata liberata"

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La tv di Teheran: "Nessuna scarcerazione, è tornata a casa per essere intevistata". Altro giallo nel caso della condannata a morte per adulterio / RIPERCORRI TUTTA LA VICENDA

Giulio Bucchi
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Il giallo di Sakineh Mohammadi Ashtiani non finisce. Le autorità di Teheran infatti smentiscono la notizia della "liberazione" circolata ieri. La donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio e per complicità nell'omicidio del marito, infatti, sarebb stata condotta nella sua casa a Tabriz per essere intervistata dalla tv nazionale "sulla scena del delitto". E' quanto scrive questa mattina il sito di Press Tv, dopo che ieri sera il Comitato internazionale contro la lapidazione aveva diffuso la notizia della sua liberazione, pubblicando sul web alcune foto della donna e di suo figlio - anche lui arrestato - nel giardino di casa. LA REAZIONE DI TEHERAN - Dura la reazione delle autorità iraniane contro le notizie circolate ieri della liberazione della donna: "Contrariamente a una vasta campagna dei media occidentali, in base alla quale la rea confessa per omicidio, Sakineh Mohammadi Ashtiani, sarebbe stata rilasciata, una troupe televisiva di Press Tv (il canale in lingua inglese della tv di stato, ndr) ha organizzato con le autorità giudiziarie iraniane un programma nella casa della Ashtiani, per produrre un racconto del suo crimine sulla scena del delitto", spiega il sito di Press Tv. Il racconto sarà trasmesso durante il programma "Iran Today", in onda alle 21.35 di oggi (ora italiana) e poi ritrasmesso sabato per tre volte. L'obiettivo dichiarato è quello di "far luce" sulla vicenda, con una serie di interviste a Sakineh, al figlio Sajjad Qaderzadeh e all'avvocato Javid Hutan Kian. Anche questi ultimi due si trovano agli arresti dal 10 ottobre per aver rilasciato un'intervista a due giornalisti tedeschi, finiti a loro volta in carcere con l'accusa di spionaggio. Il Comitato internazionale contro la lapidazione aveva annunciato ieri anche la loro scarcerazione PROPAGANDA - Press Tv parla di "motivazioni politiche dietro gli sforzi occidentali di propaganda in merito alla sentenza contro Mohammadi Ashtiani, sono parte della campagna occidentale per minare l'establishment della Repubblica Islamica". Il Comitato internazionae contro la lapidazione, invece, accusa: "Sakineh era libera da tre gioni, questa vicenda è tutta un gioco sporco delle autorità iraniane". "La Repubblica Islamica, con questi trucchi, ha cercato di ingraziarsi le potenze internazionali - ribadisce Taher Djafarizad, attivista del Comitato - con cui propio in questi giorni era impegnata in colloqui sul programma nuclare". FRATTINI DELUSO - "Purtroppo come spesso accade con gli iraniani le docce fredde seguono le buone notizie", è il commento del ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, che giovedì aveva accolto con entusiasmo la notizia della liberazione di Sakineh. "Siamo estremamente delusi ma la nostra posizione non cambia: chiediamo un gesto di clemenza per Sakineh". RIPERCORRI TUTTA LA VICENDA DI SAKINEH

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