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Fini si scopre: "Saremo opposizione"

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Il leader Fli a Raitre: "Martedì sarà sfiducia, noi compatti. Se il premier vince di 10 voti, mi dimetto. Di Berlusconi non mi fido più"

Giulio Bucchi
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Mezz'ora in tv e Gianfranco Fini demolisce definitivamente ogni possibile tregua con il governo e il Pdl. A meno di 48 ore dal decisivo voto di fiducia, martedì, il presidente della Camera viene intervistato da Lucia Annunciata a "In mezz'ora", su Raitre, e sancisce: "A prescindere da come andrà il voto, Fli sarà all'opposizione, anche se di centrodestra" Il giudizio su Berlusconi è, ormai, totalmente negativo e non c'è più margine di riconciliazione. Fini lo conferma a cominciare dal giudizio sprezzante sul premier: "Berlusconi non governa, vuole semplicemente rimanere a Palazzo Chigi perché ha il legittimo impedimento. Ha una tale faccia tosta da parlare di riforma della giustizia anche se non sa ancora se avrà la fiducia. Se vuole una riforma io ci sto, a patto che non sia solo per non essere processato". Un premier criticato pesantemente anche per l'atteggiamento tenuto nei confronti di Futuro e Libertà: "In Parlamento Berlusconi farà un discorso al latte e miele, dirà che è pronto a prendere in considerazione tutte le nostre proposte. Salvo insultarci la mattina, il pomeriggio fa un discorso di apertura e qualche ora prima dice pifferai magici e alleati con la sinistra. Noi siamo stanchi di questa doppia personalità, non possiamo più fidarci. Anche per questo, martedì Fli votera contro il Cavaliere: "Non ho la sfera di cristallo, ma Berlusconi non avrà la fiducia. Siamo in una oggettiva condizione di crisi politica, l'Italia vivacchierà o tirerà a campare". L'attacco, ancora più diretto, è alle critiche del Pdl alla magistratura che sta indagando sulla "compravendita" di voti in Aula: "Critiche gravissime - spiega Fini -, credo che sia giusto indagare". TRATTATIVE SALTATE - Della lettera di tregua firmata da 16 onorevoli di Pdl e Fli, Fini riconosce "l'assoluta buonafede", ma, sottolinea, "è tardiva": "Se non c'è accordo sull'agenda economia e su quale priorità per la crescita o per la legge lettorale che si fa? Presentiamo un'altra mozione?". Nonostante il "no" a parte dei suoi, Fini esclude fratture interne in vista della fiducia: "Non è una novità che ci siano valutazioni differenziate, ma c'è un impegno comune. Alla fine ci sarà una decisione comune e Fli non si dividerà". LA PROMESSA - Quando la Annunziata gli chiede se Berlusconi possa prendere la fiducia per dieci voti, Fini si scalda: "Non ci crede nemmeno chi crede a Babbo Natale". Se accadesse, gli chiede la giornalista, lei si dimetterebbe? "Accetto la scommessa, risponde il leader Fli, che poi sottolinea: "Posso dimettermi anche domani se qualcuno mi dimostra che sono stato di parte nella gestione dei lavori della Camera". LE PROSPETTIVE - Nessuna alleanza futura con il Pd: "E' una barzelletta a cui crede solo Berlusconi e che, forse, non fa ridere neanche lui. Fli è nato per clamoroso fallimento di quella rivoluzione riformatrice che Berlusconi aveva promesso, ma restiamo nel centrodestra". A conferma della nuova posizione anti-Silvio, Fini lancia l'idea di un governo per evitare il voto ("le elezioni ora sarebbero avventurismo"): "Non credo ai governi tecnici, ma solo a quelli politici". E un esecutivo a guida Tremonti?: "Sarebbe di centrodestra... ma io non ne faccio una questione relativa al nome, ma al programma". LA REAZIONE DI BERLUSCONI -  Secondo indiscrezioni, Berlusconi non avrebbe preso bene la comparsata tv dell'ex alleato. Se per mezzo Pdl l'intervista del presidente della Camera è "una provocazione", il Cavaliere da Arcore si sarebbe confidato: "Avete visto, sa solo insultarmi e questo dimostra che il suo unico obiettivo è quello di eliminarmi".

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