Assange erede di Berlusconi: "E' la rockstar del 2010"
L'edizione italiana della rivista concede a Mister Wikileaks il titolo che l'anno scorso andò al Premier
Julian Assange erede di Silvio Berlusconi. No, non a Palazzo Chigi, lì resta la dicitura del Cav sul citofono. L'eredità consiste nella copertina di Rolling Stone Italia, che dopo il Premier italiano sceglie il signor Wikileaks come "Rockstar dell'anno". E così il particolare riconoscimento del mensile musical-giovanile va all'uomo che vuole togliere la polvere dai rapporti internazionali per gli Stati. Esattamente un anno dopo averlo consegnato al Presidente del Consiglio di Arcore. Ad Assange sarà pertanto dedicata la copertina di dicembre di RS. Il premio di Rolling Stone, assegnato per la prima volta con la collaborazione del sito Dagospia, ha questa motivazione: "Il rock informatico dell'argentato Assange sarà quello che porteremo con gioia insieme a noi per l'intero 2011. È l'angelo sterminatore di ogni segreto dei poteri. È l'Uomo che cadde (dalla Rete) sulla Terra. La sua somiglianza col David Bowie del film di Nicolas Roeg del 1976 ('The man who fell to earth') è semplicemente impressionante. La sua strategia - prosegue un comunicato della rivista - è degna dei migliori fumetti Marvel e dell'intero immaginario del "villain" platinato che mette in pericolo i potenti del pianeta, dagli anni Sessanta a oggi, passando per il cyberpunk di William Gibson e il ciclo di 'Matrix'. Assange è icona come Che Guevara sulle magliette, come Mao per Andy Warhol. È il capo pop della fine della diplomazia e della sicurezza imperiale. Assange - conclude Rolling Stone - è la vera stella rock&roll degli Anni Tremila". Assange è rock, dunque, tutti gli altri sono lenti.